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Roma, 27 aprile 2022 - La Russia punta alla caccia alle streghe sul gas. Dopo lo stop alle forniture per Polonia e Bulgaria, spunta oggi il rumor che vedrebbe quattro acquirenti europei già piegati alle richieste di Mosca. "Fonti vicine" a Gazprombank hanno infatti riferito a Bloomberg che quattro clienti del Vecchio Continente hanno già pagato in rubli le forniture, mentre 10 Paesi in totale avrebbero aperto conti speciali presso Gazprombank. Un passo necessario per assecondare le condizioni russe e corrispondere la valuta locale nelle transazioni energetiche. In realtà, al momento, risulta solo un 'indiziato' che si è espresso a favore del pagamento in rubli. Ed è l'Ungheria. La Tass questa mattina ha riferito che anche l'Austria avrebbe accettato le condizioni Mosca. Sarebbe stata in particolare la compagnia Omv a trovare l'accordo con Gazprom. Come fonte della notizia la Tass citava il cancelliere austriaco Nehammer. Che oggi ha subito smentito la notizia in prima persona, ribadendo che l'Austria intende attenersi "scrupolosamente" alle indicazioni di Bruxelles. Il cancelliere ha voluto stronacre sul nascere eventuali "fake news dalla propaganda russa". L'Europa, in ogni caso, si muove: convocata per il 2 maggio alle 15 una riunione straordinaria dei ministri dell'Energia Ue. Gas russo: ecco i paesi Ue che più dipendono da Mosca. Il caso Italia La lista dei Paesi ostili In totale, l'elenco degli acquirenti di gas russo nell'elenco dei Paesi considerati "ostili" da Mosca comprende diversi Stati tra cui anche l'Italia, che rientra insieme agli altri membri Ue. In elenco anche gli Usa, la Gran Bretagna, il Giappone, la Corea del Sud, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Svizzera oltre che ovviamente la stessa Ucraina. Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, si è espresso a favore dell'interruzione delle forniture a tutti i Paesi non amici. Polonia e Bulgaria si sono rifiutate di saldare in rubli i pagamenti in scadenza ...
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