Benzina e diesel, il piano Draghi. Taglio di 15 centesimi alle accise

Per il premier le scelte nazionali e comunitarie devono andare di pari passo. L’obiettivo è il tetto al prezzo del gas

Roma, 18 marzo 2022 - Oggi "aiuti alle imprese e alle famiglie", senza ricorrere a nuovi deficit, per contrastare il caro-carburanti e il caro-energia. Ma, se serve, "anche razionamenti". Parola di Mario Draghi. E così alla vigilia del varo del nuovo decreto-legge per fronteggiare l’emergenza del conflitto russo-ucraino, il premier conferma i principali interventi che il governo approverà in giornata: taglio delle accise di 10-15 centesimi a litro per benzina e diesel, ma anche rafforzamento del bonus sociale per le bollette di gas e luce per le famiglie in difficoltà e del credito di imposta per le imprese energivore, con possibilità di rateizzazione dei maxi-salassi. E ancora: rimborsi agli autotrasportatori e nuova cassa integrazione gratuita o quasi per le aziende di almeno 15 settori più colpiti dagli effetti della guerra in Ucraina e dalle sanzioni alla Russia; e aumento di un miliardo del fondo di garanzia per circa 150 mila imprese del manifatturiero e una moratoria dei prestiti per gli agricoltori.

Benzina: i prezzi. Verso un'accisa mobile: cosa significa

Ma nel menù c’è anche il pacchetto "Giorgetti": in primo piano il meccanismo per controllare l’export di materie strategiche, con il ferro, con l’obbligo per le imprese di notificare le operazioni con l’estero al governo, che potrà autorizzarle o no, con multe gravose, fino a 100 mila euro o al 30 per cento della vendita. Ma non è detto che nel decreto non entrino altre misure. L’ampiezza della manovra dipenderà, infatti, dall’ammontare di risorse che saranno stati capaci di recuperare nella notte politici (i ministri Daniele Franco, Stefano Cingolani e Giancarlo Giorgetti) e tecnici riuniti tra Palazzo Chigi e il Ministero dell’Economia. Perché, se Mario Draghi ha escluso nuovamente il ricorso a ulteriori scostamenti di bilancio, nel piatto restano i fondi derivanti dal cosiddetto extra-gettito Iva sui carburanti e quelli racimolati dalle spese non effettuate dei ministeri.

Prezzi benzina in Italia e in Europa: qui il confronto con il grafico

A meno che non si trovi la quadra sulla cosiddetta tassazione degli extra-profitti delle imprese dell’energia: un dossier aperto, ma per quale si potrebbe attendere il via libera europeo. Così come si aspetterà l’Europa per un’altra operazione straordinaria: la fissazione di un tetto per il prezzo del gas. "Noi siamo convinti – spiega Draghi, parlando della riunione in programma oggi con lo spagnolo Pedro Sanchez, il portoghese Antonio Costa e il greco Kyriakos Mitsotakis – che sia necessario un tetto europeo al prezzo del gas, come anche la separazione del prezzo dall’energia elettrica da quello del gas". Quel che è certo è che, al momento, il premier, in attesa dell’anticipo del Def per fine marzo, tenta di giocare una doppia carta. Da un lato, non esclude, evocandoli, i razionamenti di una possibile economia di guerra (tanto più che "Putin non vuole la pace"), ma[EMPTYTAG], dall’altra, si mostra prudente e, anzi, fiducioso: "Se le cose continuassero a peggiorare – avvisa – dovremmo cominciare ad entrare in una logica di razionamenti. Ma non siamo in questa situazione". Dunque: "Non prevedo alcuno scostamento di bilancio, ma è una situazione di grande incertezza e oggi non vediamo una recessione, vediamo un’Europa e un’Italia che continua crescere. Oggi nessuno in Europa vede una recessione".

Tutto questo non toglie che famiglie e imprese siano allo stremo per la corsa dei prezzi. E, dunque, una prima tranche di interventi, che il premier definisce "adeguati", non è più rinviabile. Sul tavolo c’è il decreto taglia-prezzi su cui si interverrà fino all’ultimo, in relazione alle risorse recuperate. Le richieste sono molte, dalla Cig ai ristori diretti. Ma al momento di certo c’è il taglio di 15 centesimi delle accise su benzina e gasolio per due, forse tre mesi, che si auto-finanziano con gli incassi maggiorati dell’Iva, conseguenti all’aumento imprevisto dei prezzi: la cosiddetta accisa mobile. Da più parti, però, si insiste almeno su altre due misure ritenute indispensabili: l’incremento del bonus sociale per le famiglie in condizioni di disagio, la cassa integrazione per i settori più in crisi (quelli dell’export con la Russia, ma anche l’agro-alimentare e le filiere del turismo).

La benzina: il confronto
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