Zone rosso scuro Italia: l'ira delle regioni a rischio. "Dati superati"

Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia non ci stanno. Ecco tutti i criteri

Zone rosso scuro: limitazioni per i viaggi non essenziali (Ansa)

Zone rosso scuro: limitazioni per i viaggi non essenziali (Ansa)

Roma, 27 gennaio 2021 - Monta la protesta delle Regioni italiane alla proposta della Commissione Europea di istituire una "zona rossa scuro" in Europa per fronteggiare la pandemia di Coronavirus. Zona che non coincide necessariamente con un intero Paese, ma con un singolo territorio: una regione nel nostro caso. Lo scopo della proposta è quello di limitare fortemente i viaggi non essenziali (qui cosa cambierebbe per i viaggiatori italiani), invitando gli Stati membri essenzialmente a imporre due limitazioni: chi parte da una regione "rosso scura" con destinazione uno Stato membro dell'Ue, deve effettuare prima della partenza un test che accerti la sua negatività. E quando arriva nel Paese di destinazione deve sottoporsi a un periodo di quarantena.

Ma quali sono i criteri previsti per finire in zona "rosso scuro"?  Si fa riferimento al tasso di segnalazione di 14 giorni che deve essere superiore a 500 casi positivi per 100 mila persone. 

Fin dal giorno in cui è stato presentato, questo progetto è stato oggetto del fuoco di sbarramento da parte delle tre regioni italiane che secondo una simulazione potrebbero appunto finire in zona "rosso scuro": Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Tutte e tre le nostre regioni hanno contestato il criterio affermando tra l'altro che nessuna rientrerebbe comunque nella fascia più penalizzante.

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Qui Friuli Venezia Giulia

Parla il governatore Massimiliano Fedriga: "Mi sembra una cosa molto aleatoria, che non accadrà. Già i dati di questa settimana mostreranno che saremo sotto i famosi 500 per 100 mila abitanti. Questo tipo di parametro, che abbiamo abolito per il calcolo delle nuove zone in Italia, cioè l'incidenza dei contagi su 100 mila abitanti, è sbagliato perché penalizza i territori che fanno più tamponi".

Qui Veneto

Anche il Veneto non ci sta. "C'è da parte del presidente Zaia un'interlocuzione con il ministro Speranza, che sarà interlocutore con l'Ue - spiega l'assessore alla Salute Manuela Lanzarin -. Quei parametri sono superati perché l'incidenza dei positivi su 100 mila abitanti risale a 15 giorni fa, e vediamo invece che l'andamento delle emergenze è in continua diminuzione".

Qui Emilia Romagna

Più o meno identiche le argomentazioni che arrivano da Viale Aldo Moro a Bologna dove si dicono certi che già da due giorni con il miglioramento della curva dei contagi la zona rosso scuro non ci sarà.

Le zone europee: i criteri

La mappa dei colori costruita dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) è basata sui dati forniti dagli Stati membri ogni settimana. I parametri sono: numero di nuovi casi notificati ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni; numero di test per 100 mila abitanti effettuati nell'ultima settimana (tasso di test); percentuale di test positivi effettuati nell'ultima settimana (tasso di positività del test).