Vaiolo scimmie, Ecdc: "219 casi nel mondo". Primo caso in Emilia-Romagna, due in Lombardia

Regno Unito: "Acquistate oltre 20mila dosi di vaccino". Vaia: "Non serve la quarantena, è Medioevo"

Roma, 26 maggio 2022 - Ormai sono 219 i casi confermati in tutto il mondo dove la malattia non è endemica, sempre più paesi decidono di fare scorta di vaccini anti-vaiolo, e il virus continua il suo 'viaggio' anche in Italia, con la comparsa dei primi casi in Lombardia e in Emilia-Romagna. Ecco il punto sulla situazione in Italia e all'estero. 

Laboratorio (Archivio)
Laboratorio (Archivio)

L'Europa prima nel mondo per casi confermati

Secondo un rapporto pubblicato dall'Ecdc, sono 219 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in tutto il mondo al di fuori dei paesi in cui la malattia è endemica. Un totale di 19 paesi in cui la malattia è insolita, la maggior parte in Europa, hanno segnalato almeno un caso confermato, indica il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una nota epidemiologica pubblicata mercoledì sera. "La maggior parte dei casi sono giovani uomini, che si identificano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Non ci sono stati decessi", specifica l'agenzia europea. Al di fuori degli 11 paesi africani in cui questa malattia rara è endemica, tre paesi attualmente concentrano la maggior parte dei casi confermati: il Regno Unito, il primo paese in cui sono stati individuati casi insoliti all'inizio di maggio (71 casi), Spagna (51) e Portogallo (37). L'Europa concentra la maggior parte dei casi con 191 casi, di cui 118 nei paesi dell'UE. Canada (15), Stati Uniti (9), Australia (2), Israele (1) ed Emirati Arabi Uniti (1) sono i sei paesi non europei con casi considerati confermati. I casi sospetti non sono conteggiati nel rapporto. Il numero totale di casi registrati dall'Ecdc mercoledì è quasi quintuplicato dal suo primo conteggio il 20 maggio, quando l'agenzia ha contato 38 casi. Lunedì, nella sua prima valutazione del rischio, l'agenzia aveva però ritenuto che la probabilità di contagio nella popolazione generale fosse "molto bassa" ma che fosse invece "alta" nelle persone con più partner sessuali. Lo stesso giorno, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha confermato una situazione "atipica" ma ha ritenuto possibile "fermare" questa trasmissione della malattia tra gli esseri umani. 

Vaccini, il Regno Unito acquista 20mila dosi

L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) ha acquistato oltre 20mila dosi di "un vaccino sicuro contro il vaiolo", l'Imvanex della danese Bavarian Nordic, come "parte della rapida risposta all'aumento dei casi di vaiolo delle scimmie". Questo vaccino, spiega l'ente sanitario, viene offerto a "contatti stretti identificati di persone con diagnosi di monkeypox, per ridurre il rischio di infezioni sintomatiche e malattie gravi". Il vaccino anti-vaiolo della Bavarian Nordic - spiega la società scandinava sul suo sito web - è approvato negli Stati Uniti e in Canada rispettivamente con i nomi di Jynneos e Imvamune. In entrambi i Paesi il prodotto è indicato sia per il vaiolo umano sia per quello delle scimmie. Il vaccino è approvato anche in Europa come Imvanex e l'indicazione è per il solo vaiolo umano, ma il prodotto già in passato è stato fornito per l'uso off-label in risposta a casi di vaiolo delle scimmie. 

Secondo la circolare del ministero della Salute di ieri, in Italia "la vaccinazione post-esposizione al virus può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici". La vaccinazione è raccomandata ai contatti stretti a rischio elevato anche in FranciaLa Spagna, invece, stava preparando le procedure per l'acquisto di migliaia di dosi già una settimana fa, quando i casi hanno iniziato ad aumentare nel paese iberico, è quanto riporta il quotidiano El Pais. Dispongono già di una certa quantità di dosi, inoltre, gli Stati Uniti e Canada

I casi in Italia

Salgono a 9 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia: dopo il Lazio e la Toscana, si aggiungono alla lista delle regioni con contagi confermati anche la Lombardia e l'Emilia-Romagna. In Lombardia finora sono stati individuati due casi, entrambi riconducibili a cluster internazionali, e in condizioni stabili non preoccupanti. In Emilia-Romagna, invece, è stato riscontrato il primo caso ieri sera. Si tratta di un cittadino cileno trentacinquenne presentatosi ieri pomeriggio al pronto soccorso del Policlinico di Sant'Orsola. L'uomo ha alloggiato a Madrid all'inizio di maggio; con ogni probabilità è lì che è stato contagiato: a metterlo in allerta, infatti, è stata la notizia che in un locale, in cui era stato, erano stati segnalati più casi positivi e per questo motivo il locale era successivamente stato chiuso. Prima di arrivare in Italia, lo scorso 24 maggio ha viaggiato in Germania. Durante la visita il paziente ha mostrato di essere in buone condizioni di salute, presentando un numero limitato di vescicole cutanee, alcune delle quali sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. "Le sue condizioni sono buone e stabili ed è in corso l'indagine epidemiologica per sapere i suoi contatti. Nessun allarmismo". Così Giuseppe Diegoli, responsabile Area sanità veterinaria e igiene degli alimenti del servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica dell'Emilia-Romagna.

"Dei 6 casi" di vaiolo delle scimmie "che abbiamo accertato, i primi già stanno guarendo. Il mio obiettivo è quello di dare forza alle persone per combattere la malattia e non deprimerle". Lo ha detto Francesco Vaia, direttore generale dell'Inmi Spallanzani di Roma.

Sileri rassicura

Sul vaiolo delle scimmie "non serve alcun allarmismo, anche se è comprensibile perché dopo che abbiamo attraversato il Covid qualunque nuovo virus crea allarme. Ma si tratta di due cose completamente diverse. Non è proprio possibile che questo vaiolo delle scimmie possa riprodurre ciò che abbiamo visto col Covid". Così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. "Attualmente - ha spiegato - i numeri di casi sono limitati, anche se crescenti, ovviamente più si cercano più vengono individuati. Si tratta di una patologia autolimitante. Il meccanismo di contagio prevede un contatto fisico con scambio di secrezioni liquide, si è parlato infatti di contatti sessuali in generale, non solo tra uomini e uomini come ho sentito dire da qualcuno. Il rapporto sessuale per definizione è un rapporto stretto con scambio di fluidi corporei e duraturo. Però, se uno dovesse avere delle bolle e dopo un abbraccio lasciasse la secrezione sull'altra persona e l'altra persona si mettesse le mani in bocca sarebbe lo stesso. Comunque la situazione è totalmente diversa rispetto al Covid, qui allarmismo non deve esserci, è chiaro che creerà qualche problema: individuare i malati, le catene di contagio, ma è impossibile arrivare a sfiorare i numeri che abbiamo visto col Covid. Credo che sarà faticoso per ognuno di noi dire: conosco uno che ha avuto il vaiolo delle scimmie, sarà quasi impossibile". 

Vaia: "Non serve la quarantena, è Medioevo"

"Bisogna superare il concetto di quarantena, per il vaiolo delle scimmie non serve. La quarantena" in questo caso "è inutile. Deve essere isolato solamente chi è malato: bisogna andare avanti con l'innovazione, la nostra sanità deve essere capace di andare avanti, altrimenti è il Medioevo". Lo ha detto il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia durante un incontro nella sede della stampa estera, a Roma.