Vaccino Johnson&Johnson: ok dell'Aifa. Fonti: Astrazeneca taglia ancora dosi all'Ue

J&J: disponibile da metà aprile. Speranza: "In Italia sieri efficaci e sicuri". Decesso del maresciallo: tra i quattro indagati anche l'ad di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum (atto dovuto in viasta dell'autopsia). Patheon Thermo Fisher ha firmato per produzione di massa di un vaccino in Italia

La preparazione di una dose di vaccino anti-Covid (Ansa)

La preparazione di una dose di vaccino anti-Covid (Ansa)

Roma, 12 marzo 2021 - Italia sempre più rossa per il dilagare dei contagi Covid, mentre il governo decide per una Pasqua blindata con un nuovo decreto che inasprisce le misure restrittive. Intanto si continua ad accelerare sul fronte della campagna di immunizzazione e, dopo il via libera dall'Ema, il vaccino di Johnson&Johnson ottiene oggi quello dell'Aifa: secondo quanto si apprende, infatti, il farmaco è stato approvato per tutte le classi di età sopra i 18 anni. Si tratta dell'unico vaccino disponibile finora per il quale basta una sola dose, e stando al nuovo piano vaccinale, sono attese per il secondo trimestre 7,3 milioni di dosi nel nostro Paese. 

L'Aifa in una nota precisa dunque che "il vaccino sarà messo a disposizione a carico del Ssn". "La Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell'Agenzia - si legge - ha confermato la valutazione dell'Ema sull'efficacia del vaccino che nelle forme gravi arriva fino al 77%, dopo 14 giorni dalla somministrazione, e all'85%, dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nella efficacia. Il vaccino Janssen, il quarto approvato, si aggiunge come un'altra utile opzione con un beneficio rilevante nel contrasto alla pandemia". 

"Si tratta del quarto vaccino presto a disposizione - commenta il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini - con l'importante vantaggio aggiuntivo di una sola dose e della facilita' di somministrazione, ideale quindi per il setting dei medici di famiglia. Da metà aprile, una importante realta'". Il presidente di Aifa, Giorgio Palù, ha quindi osservato che "in un momento critico per il Paese, abbiamo assoluto bisogno di dosi sufficienti per affrontare la pandemia con efficacia e in tempi rapidi. Il vaccino Johnson&Johnson ha tutte le caratteristiche di efficacia, sicurezza e maneggiabilità da costituire un'arma in più per uscire quanto prima dall'emergenza sanitaria", ha concluso.

Intanto fonti governative rendono noto che ieri Patheon Thermo Fisher, un'azienda farmaceutica multinazionale, ha firmato una lettera di intenti per la produzione di massa di un vaccino in Italia. A questo stadio, l'azienda non intende fornire ulteriori dettagli. La Patheon Thermo Fisher ha due stabilimenti produttivi in Italia a Ferentino (Frosinone) e a Monza.

Astrazeneca rassicura

Sul fronte Astrazeneca, invece, nonostante il ritiro di un lotto di vaccino Astrazeneca (ABV2856), il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato che "negli ultimi due giorni abbiamo somministrato circa 200 mila dosi ogni 24 ore", avvisando che "in Italia tutti i vaccini utilizzati sono efficaci e sicuri e il vaccino è l'arma fondamentale che abbiamo per superare questa fase". E l'azienda farmaceutica oggi ha reso noto che "non ci sono prove di un aumento del rischio" di un coagulo di sangue a causa del vaccino anti- Covid. "I numeri su questo tipo (di problema medico) sono molto più bassi in coloro che sono vaccinati rispetto a quanto ci si aspetterebbe nell'insieme della popolazione", ha spiegato il gruppo anglo-svedese in un comunicato, dopo che alcuni Paesi hanno sospeso a scopo precauzionale la somministrazione di quel vaccino.

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L'azienda taglia ancora le dosi

Resta il problema dell'approvigionamento. L'agenzia Reuters riposta che l'azienda farmaceutica AstraZeneca ha annunciato un ulteriore taglio alla fornitura di dosi nell'Ue: nel primo trimestre saranno 30 milioni dosi, un terzo degli obblighi contrattuali e il 25% in meno rispetto agli impegni presi il mese scorso. Secondo gli ultimi dati forniti a Bruxelles, AstraZeneca prevede di fornire 30,1 milioni entro la fine marzo e altri 20 milioni ad aprile. Il 25 febbraio, il ceo di Pascal Soriot aveva annunciato in commissione al Parlamento europeo che la società avrebbe tentato di fornire 40 milioni di dosi entro la fine di marzo. 

Maresciallo morto a Trapani

Proseguono poi le indagini sulla morte del maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, 54 anni, deceduto a metà febbraio, 48 ore dopo la vaccinazione anti Covid. Al militare è stata somministrata una dose AstraZeneca del lotto ABV2856 ritirato dall'Aifa. Ci vorranno però 60 giorni per conoscere l'esito degli esami istologici effettuati sul cadavere. Dall'autopsia, come già confermato ieri dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello, non sono emerse correlazioni tra la vaccinazione e il decesso. Nel Trapanese c'è molta apprensione, perché con lo stesso lotto sono stati vaccinati, tra gli altri, numerosi insegnanti e militari del 37° Stormo di Birgi. 

Domani pomeriggio sarà eseguita l'autopsia di Stefano Paternò, 43 anni, il sottufficiale della Marina militare deceduto martedì mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione a Misterbianco (Catania). Il giorno prima si era sottoposto alla prima dose di vaccino Astrazeneca. E sul fronte dell'indagine c'è da sottolineare che Lorenzo Wittum, amministratore delegato di AstraZeneca, è uno dei quattro indagati dalla Procura di Siracusa. L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto prima di eseguire l'autopsia.