Papa e unioni civili, il gesuita Martin: "Nella Chiesa troppi pregiudizi contro Francesco"

Sullo sfondo degli attacchi a Bergoglio, il religioso statunitense, tra i più attivi nel dialogo con la comunità Lgbt, sottolinea l'apertura di Francesco: "Un grande passo verso l'accoglienza degli omosessuali"

Padre James Martin insieme a papa Francesco

Padre James Martin insieme a papa Francesco

New York, 25 ottobre 2020 -  Gli attacchi sono arrivati, puntuali come un orologio svizzero. Frontali, dall'interno del collegio cardinalizio, con i conservatori Burke e Mueller a lamentare che l'apertura del Papa sulle coppie dello stesso sesso ingenera confusione nella dottrina della Chiesa; più sfumati dalle diocesi, tipo quella di Frascati, il cui vescovo Martinelli si è prodotto in un opuscolo distribuito ai fedeli nel quale definisce "problematico" il riconoscimento legale delle unioni civili omosessuali auspicato da Francesco. Lui, lo statunitense padre James Martin, gesuita come il Pontefice, se l'aspettava. Senza voler replicare alle accuse degli alti prelati, l'esponente della Chiesa più attivo al mondo nel dialogo con la comunità Lgbt - il consultore vaticano per la Comunicazione è autore del famoso 'Un ponte da costruire', prefazione del cardinale Matteo Zuppi - si limita a una battuta: "Sono tanti i vescovi, negli Stati Uniti e non solo, che continuano ad avere pregiudizi verso il Papa e non trovano mai nulla di convincente in ciò che dice"

Cosa significa per la Chiesa la dichiarazione del Pontefice a favore di una legge per le unioni civili omosessuali? 

"È un grande passo. Anche se lui ha già detto qualcosa di simile in passato, è la prima volta che così tante persone hanno modo di ascoltare il suo pensiero. È un altro segno della sua comprensione nei confronti della comunità Lgbt".

Che tipo di reazioni si stanno avendo in seno alla Chiesa americana, in larga parte di marca conservatrice? 

"In generale, i cattolici Oltreoceano hanno accolto favorevolmente questa notizia. Si è avuta una gioia speciale tra i credenti Lgbt negli Usa: queste persone nelle parole del Papa hanno visto un altro segno della loro cura per loro. Tra alcuni conservatori, però, c' è stata grande preoccupazione". 

In che senso?

"Un vescovo ha addirittura chiesto un chiarimento ufficiale. Va detto che per alcuni presuli statunitensi, nulla di ciò che dice il Papa è attraente".

Prevede ulteriori attacchi al Papa da parte di cardinali conservatori o vescovi?

"È già successo negli Stati Uniti, sono sicuro che qualcun altro si opporrà a lui. È molto triste per me vedere i vescovi che si oppongono al Santo Padre".

Teme una scisma nella Chiesa dopo quelle dichiarazioni? 

"No, per niente".

Potrebbe il Papa ripetere la dichiarazione, resa in un documentario a lui dedicato, in un documento ufficiale? 

"Non posso parlare per lui, quindi non sono sicuro di cosa stia pianificando. Ma, a mio modo di vedere, quest'ultima è stata più una dichiarazione pastorale, in linea col suo approccio verso le persone Lgbt".