Tutti a scuola, ma non ci sono i prof. Anche quest’anno è il solito caos

Il ministro aveva garantito un ritorno senza problemi dopo la dad. In ritardo su assunzioni in ruolo e supplenze

Testa salivari a scuola (Imagoeconomica)

Testa salivari a scuola (Imagoeconomica)

"Tutti gli insegnanti in cattedra entro il primo settembre con l’assunzione in ruolo di 70mila precari". Un obiettivo che, a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, numeri alla mano, è stato costretto a posticipare di due settimane e ritoccare al ribasso. Nel suo intervento alla Camera sul Piano per la ripresa dell’anno scolastico, Bianchi aveva parlato di 58.735mila posizioni a ruolo assegnate (di cui 14.194 sul sostegno) sulle 112mila vacanti e "113.544 incarichi annuali già assegnati (59.813 dei quali sul sostegno)", mai successo prima.

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A sentire i sindacati, tuttavia, la bacchetta magica del ministro, scontrandosi con la realtà, sembra essersi inceppata. "Ha dovuto correggere il tiro. Speriamo che per l’inizio delle lezioni l’obiettivo annunciato sia raggiunto ma, ad oggi, dalle tante segnalazioni che abbiamo ricevuto da parte degli Uffici scolastici regionali non siamo convinti che ciò sia possibile – afferma il presidente nazionale del sindacato Anief Marcello Pacifico –. Siamo molto critici anche sul fronte delle assunzioni in ruolo: 60mila insegnanti sono poco più della metà dei 115mila posti autorizzati. Per scelta politica molti di questi posti sono riservati ai nominati dei futuri concorsi che ancora si devono svolgere. Senza contare che l’assunzione dei precari è riservata quest’anno solo a chi è inserito nella prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) e ha tre anni di servizio nella scuola statale. Questo ha determinato un risultato catastrofico".

Al centro delle polemiche anche le procedure informatizzate finalizzate alle assunzioni e gli errori nelle graduatorie. "È chiaro che il ministero vuole lanciare il messaggio pubblico che quest’anno all’avvio della scuola tutti i supplenti sono stati già nominati. Ora, al di là del fatto che la procedura informatizzata effettivamente velocizza le fasi di attribuzione dei contratti a tempo determinato, gli addetti ai lavori – sottolinea la Flc Cgil – sanno che quelle assegnate in questa fase sono sola una parte delle cattedre da coprire con le supplenze, per questo è preferibile utilizzare anche 24 o 48 ore in più, ma portare a casa delle nomine concluse nel modo migliore possibile".

Dai numeri annunciati dal ministro vanno, infatti, sottratte le nomine oggetto di errori e la quota di rinunce. "Proprio in questi giorni in cui sono state notificate agli interessati le assegnazioni, – spiega la Flc Cgil – diversi sono stati i casi di rinuncia, perlopiù legati a coloro che hanno presentato domanda per la fase straordinaria di assunzione, pur avendo ricevuto precedenti individuazioni dai concorsi".

Contro l’algoritimo anche la Uil Scuola. "Il caos supplenze non si arresta, un disastro annunciato. Che il sistema online non abbia funzionato è evidente dopo la pubblicazione degli esiti, nei diversi Uffici provinciali è infatti facile constatare numerosi errori: docenti nominati dalle Gps prima di quelli inseriti nelle Gae, diritti di riserva e di precedenza non rispettati. Si sono affidati i diritti dei docenti a un algoritmo pieno di imprecisioni".

A livello nazionale – stando ai dati forniti dall’Anief – "circa 150mila supplenze non sono ancora state assegnate, oltre 50mila cattedre autorizzate per le immissioni in ruolo risultano vacanti in ogni ordine e grado e più di 20mila cattedre dell’ultimo concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado sono ancora in attesa dei docenti". Uno scenario che rende la scuola italiana ancora fortemente caratterizzata dal precariato, con tutte le conseguenze che, soprattutto in epoca Covid, ne derivano. Preoccupazioni in vista dell’avvio dell’anno scolastico sono espresse anche dalle Regioni. Di "carenze di organico nelle scuole marchigiane" ha parlato l’assessore regionale Giorgia Latini.

Ad oggi – secondo le stime dei sindacati – nelle Marche è stato coperto l’8085% delle cattedre e nominati circa 4.500 supplenti. In Toscana i posti in ruolo da coprire con le supplenze (in ogni ordine e grado) sono 13mila. Cinquemila le cattedre vacanti in Lombardia. In vista di una possibile nuova ondata di contagi assume, infine, sempre più rilievo l’assenza di obbligo di Certificazione verde per gli studenti, soprattutto nella fascia under 12. Per loro le Regioni stanno predisponendo un piano screening con i test salivari volontari a campione.