Superbonus, partiti all’assalto. Cosa potrebbe cambiare (di nuovo)

Maggioranza e opposizione chiedono di mitigare lo stop alla misura. Giorgetti apre: "Ragionamenti in corso". Ma è caccia alle coperture

Roma, 3 dicembre 2022 - Da capo. Come già avvenuto per Opzione donna e per la norma contro i rave party, anche il nuovo Superbonus, approvato dal governo appena tre settimane fa, sarà modificato. Per mettere mano ai crediti d’imposta ma non solo. I partiti sono scesi in pressing con più di 600 emendamenti su questo argomento per riaprire una partita che sembrava, invece, archiviata. Dalla Lega a M5s, tutti i gruppi parlamentari hanno depositato proposte di modifica anche al decreto aiuti quater per la riapertura fino a fine anno dei termini (scaduti il 25 novembre) per la presentazione della Cilas per poter usufruire del Superbonus al 110%; al ministero dell’Economia sarebbero in corso valutazioni per verificare se ci siano le condizioni per farlo.

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"Ci sono ragionamenti in corso", fa sapere anche il leader della Lega, Matteo Salvini. Dal Parlamento – in maniera bipartisan – arriva intanto la richiesta di trovare una soluzione per lo sblocco dei crediti d’imposta già maturati sul superbonus. "Serve il via libera immediato della cessione dei crediti fiscali per i cantieri già avviati", è l’appello rilanciato sul tema anche dall’Ance. I costruttori ricordano, tra l’altro, la proposta, avanzata insieme all’Abi, dello sblocco attraverso lo strumento degli F24.

"Non sappiamo se il governo recepirà quella proposta – sottolinea il senatore leghista Claudio Borghi, relatore del provvedimento a Palazzo Madama – ma ci sembrava meritevole di attenzione". Il ministro Giancarlo Giorgetti, pur manifestando qualche cautela, ha confermato i "lavori in corso". "Sul superbonus – dice in audizione alla Camera – noi stiamo intervenendo sui crediti d’imposta per motivazioni che non sfuggiranno a chi è transitato dal Mef. Però c’è un monte di lavori in pancia che continua, non si interrompe, e che continuerà nel corso tempo a produrre una spinta per il settore dell’edilizia. Ahimè con il combinato disposto di un Pnrr pienamente implementato, questa spinta sull’edilizia rischia di trovare un problema di offerta: qui abbiamo un problema di offerta".

Intanto, il Censis ha calcolato a 57 miliardi la spinta del Superbonus al Pil nazionale, creando 700 mila posti di lavoro, dato che è stato utilizzato da Forza Italia per andare oltre le richieste contrenute nei singoli emendamenti. Gli azzurri chiedono di rivedere tutti i bonus, attraverso il loro accorpamento in un arco temporale maggiore, così da fornire più stabilità e certezza al sistema, e di eliminare la soglia del reddito, fissata a soli 15 mila euro, per accedere dal prossimo anno al Supebonus al 90% per le villette.

A quanto pare Palazzo Chigi non intende rimettere mano al paletto dei 15 mila euro, mentre si dice possibilista sulla cessione dei crediti. Intanto, la scadenza del 25 novembre scorso (stabilita dal decreto Aiuti quater) entro la quale era necessario per i condomìni presentare la Cilas (Comunicazione inizio lavori specifica per il Superbonus) e usufruire per tutto il 2023 dell’agevolazione al 110% ha portato a un boom di domande che ha mandato in tilt molti dei sistemi informatici di comuni e regioni. Ed era immaginabile: infatti, le domande inviate a partire dal 26 novembre fanno scendere l’agevolazione al 90%, che per i condomìni significa perdere decine di migliaia di euro in rimborsi. di qui anche la spinta perchè si arrivi alla proroga almeno fino al 31 dicembre prossimo.

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