Super Green pass al lavoro, l'ipotesi: "Obbligo graduale"

Costa: "Il nodo resta se prevederlo prima nel pubblico e poi nel privato. Non escludo la contestualità". Circolare del Viminale in pdf sugli obblighi dei gestori di attività

Roma, 4 gennaio 2022 - Super Green pass al lavoro, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa precisa meglio le modalità del provvedimento che, nelle attese, dovrebbe essere adottato nel consiglio dei ministri di domani, 5 gennaio. 

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Le ipotesi

“Il super Green pass a mio parere va esteso a tutti i lavoratori. Vero, nella maggioranza ci sono sensibilità diverse. Ad oggi resta aperto un nodo: se prevederlo prima nel pubblico e poi nel privato, o se invece non sia preferibile una contestualità. Che non escludo. Anche se va mantenuto il principio della gradualità”.

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I controlli in bar e ristoranti

I titolari o i gestori dei servizi e della attività per accedere alle quali, a partire dal 10 gennaio, è necessario il possesso del green pass rafforzato “sono tenuti a verificare che l’accesso ai medesimi avvenga nel rispetto delle misure previste, continuando a rappresentare, quindi, il primo presidio di controllo”. Lo  ribadisce il Viminale in una circolare ai prefetti ‘applicativa’ del decreto legge 229 del 30 dicembre recante “misure urgenti per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid 19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria".

La circolare in pdf

Il sottosegretario alla Salute aveva chiarito già ieri le sue posizioni su una decisione che è destinata a cambiare la vita di milioni di persone, i non vaccinati che con le regole attuali non possono avere accesso al certificato verde rafforzato (rilasciato anche ai guariti). “Vanno risolte alcune contraddizioni evidenti – incalza Costa –. Se vado al bar per un caffè al banco deve avere il super Green pass. Ma il barista che me lo serve no. Quindi il provvedimento a mio parere va preso. L’unica criticità è capire modi e tempi”.

Gli operatori economici

Per non bloccare la ripresa si introduca senza indugi il super Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori”. Così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, che aggiunge: “Con una ripresa della domanda in atto e rischi di interruzione della filiera produttiva legata al diffondersi dei contagi tra i lavoratori, la scelta di prevedere l’obbligo di vaccinazione non appare davvero rimandabile”.

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“Non è vero che nelle nostre fabbriche il 10% non è vaccinato - spiega Scordamaglia -. Scendiamo spesso al di sotto dell’1%: non è giusto per pochi irresponsabili mettere a rischio l’intero settore manifatturiero italiano già in difficoltà a far fronte alla domanda per carenza materie prime”.

E prosegue il consigliere delegato sul tema del ritorno al lavoro agile per la PA. “Per consentire il pieno funzionamento della Pubblica Amministrazione altrettanto fondamentale alla ripresa e assicurare la piena attuazione del PNRR abbiamo bisogno di una PA efficiente e presente, i danni dello smart working in questo settore sono stati e sarebbero incalcolabili, si pensi piuttosto a creare un ambiente sicuro richiedendo la super certificazione per tutti, compreso il settore pubblico”.