Sci e apertura impianti, Locatelli (Cts): "Incompatibile con questi numeri Covid"

Rezza: "Serve coordinamento europeo". E, sullo spostamento tra regioni durante le feste, "teniamo tutti al Natale", ma "più persone si muovono e si aggregano più il rischio aumenta"

Una seggiovia (Ansa)

Una seggiovia (Ansa)

Roma, 24 novembre 2020 - "I numeri attuali non rendono compatibile un'ipotesi di riapertura degli impianti". Interviene sul tema delle vacanze Natalizie sulla neve il presidente del Consiglio superiore di Sanità (Css), Franco Locatelli, che, in conferenza stampa al ministero della Salute sulla situazione attuale dell'emergenza Covid-19, dichiara che "nessuno sottovaluta l'impatto del blocco dell'attività sciistica, né in termini economici per chi ci lavora e per i territori, né si sottovaluta l'importanza per chi ama questo tipo di sport". Ieri è cresciuto lo scontro Governo-Regioni sul tema e, nel corso della Conferenza delle Regioni, erano state approvate le linee guida per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali. Ma Locatelli non cambia posizione e sottolinea che riaprire le piste "vorrebbe dire esporre il Paese ad una ripresa dei contagi".

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Il presidente del Css richiama "una concertazione a livello europeo, fondamentale per evitare che quello che non si possa praticare in Italia si faccia in altri Paesi". Se, infatti, il governo francese ha fatto sapere ieri che una decisione sull'apertura degli impianti sarà adottata "entro i prossimi 10 giorni", in Svizzera al momento non vi è un divieto alla pratica. "Le vacanze invernali in Austria saranno sicure - ha detto invece ha detto Elisabeth Koestinger (OeVP), ministro del turismo austriaco del Governo Kurz II -, le nostre aziende dispongono già di concetti di sicurezza completi per le vacanze sugli sci". "C'è bisogno di un coordinamento europeo perchè se chiudono gli impianti di sci italiani ma non gli altri, molti potrebbero andare all'estero", è quanto sostiene anche il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. "La Chiusura degli impianti di sci - aggiunge - è argomento di forte sensibilità. È logico che l'attività è elevatissima e c'è forte business, d'altra parte bisogna ricordare che l'anno scorso tra febbraio e marzo vedemmo molte file sugli skylift e dai resort partirono molte persone infette alimentando focolai tornando a casa, ci sono condizioni di rischio".

Sempre in vista delle feste natalizie, un tema centrale resta lo spostamento tra regioni. Ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva frenato sull'ipotesi di libero movimento, dichiarando un via libera agli spostamenti solo se tutte le regioni diventeranno gialle. Oggi Rezza, ricorda che "più persone si incontrano più il rischio sale". "Teniamo tutti al Natale - aggiunge -, ma questo dobbiamo ricordarcelo: più persone si muovono e si aggregano più il rischio aumenta. Io ho fatto l'epidemiologo, di fronte agli spostamenti tra regioni non potrei negare la mia preoccupazione".

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