Roma, 11 febbraio 2022. A quasi tutti quelli che hanno ricevuto il booster è stata iniettata una mezza dose di Moderna. Ma perché? Come mai anche i molti che avevano completato il primo ciclo con Pfizer hanno ricevuto un vaccino anti Covid diverso? E perché non viene iniettata una dose intera? Covid Italia, i dati del 27 marzo. I contagi nelle regioni. Cosa dice Agenas Colori regioni: Sicilia e Molise in giallo da lunedì Covid Hong Kong: nuovo record di casi. Centinaia in fuga La mezza dose L’Agenzia europea per i medicinali ha autorizzato l’iniezione della terza dose di Moderna solo se il quantitativo di vaccino è pari a 50 microgrammi, esattamente la metà di una puntura standard. L’Ema ha preso questa decisione perché la compagnia farmaceutica non ha ancora presentato gli studi di sicurezza e tollerabilità per il booster con la dose completa (cioè 100 microgrammi). A chi ha ricevuto Pfizer, invece, è stata iniettata una dose intera (30 microgrammi). Covid, Ecdc: "La pandemia non è finita, Omicron non sarà l'ultima variante" Perché molti hanno ricevuto Moderna Essendo possibile interscambiare i sieri (la cosiddetta vaccinazione eterologa), molte Regioni hanno deciso di inoculare una mezza dose di Moderna anche a chi aveva ricevuto un altro antidoto. Il motivo è prettamente logistico: gli approvvigionamenti di Pfizer sono andati a rilento nei mesi scorsi e l’unico vaccino utilizzabile per i bambini è proprio quello prodotto dalla casa farmaceutica Usa assieme a BioNTech. Per questo motivo agli adulti è stato iniettato prevalentemente Moderna, proprio per avere la possibilità di proteggere anche i più piccoli.