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Roma, 21 gennaio 2022 - Slitta a oggi la firma del premier Mario Draghi al Dpcm sui negozi free-pass. La lista delle attività dove dal 1° febbraio non sarà obbligatorio esibire il certificato verde base richiede ancora qualche aggiustamento. Fonti di Palazzo Chigi smorzano le voci di dissidi interni alla maggioranza: "Solo limature". Ma poiché, come dice la massima, il diavolo è nei dettagli – e il tema assai sensibile – il governo sceglie di prendersi un’altra manciata di ore prima di ufficializzare il decreto. Green Pass negozi, Draghi firma Dpcm: la lista. Niente ritiro pensione senza certificato "Lasciamo liberi gli asintomatici". Virologo: stretta va allentata Zona arancione, 4 Regioni a rischio. Italia: indice Rt medio in calo Bocciato l'accesso libero ai tabacchi Il dossier più divisivo – quello sul libero accesso ai tabaccai oppure no – è risolto con probabile bocciatura. Il fumo non è un’attività essenziale, e pazienza se i Monopoli dovessero rimetterci: anche perché molti tabaccai hanno i distributori automatici all’esterno del negozio e quindi nessun fumatore No pass vivrà la sciagura epocale di rimanere senza sigarette. Per il resto, le novità non dovrebbero discostarsi molto dalle bozze circolate fino a ieri sera. Con un’avvertenza: non sarà un vero ’liberi tutti’. E controlli a campione preserveranno il rispetto della norma nel suo spirito di garanzia. Perché – come sta scritto in bozza del Dpcm ormai alla firma – "nell’attuale contesto emergenziale" le uniche attività esentate saranno "solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale". Insomma, chi è senza pass sarà tutelato ma non favorito. Regola cardine: "Solo esigenze primarie" L’esempio accreditato da fonti di governo è questo: chi entra in un ipermercato senza Green pass potrà fare la spesa ma non acquistare beni non primari. O ancora: chi va in questura ...
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