Covid, Gimbe: rallenta l'aumento dei casi. Ma crescono i morti. Vaccini: boom over 50

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, sottolinea: "Situazioni regionali molto diverse". No a modifica definizioni di caso e ricovero chiesto dalle Regioni

Roma, 20 gennaio 2022 - Rallenta la crescita dei casi Covid in Italia negli ultimi sette giorni (+3%, 1.243.789 contro i 1.207.689 della precedente settimana). Ma salgono i decessi (+49,7%, 2.266 contro 1.514 di sette giorni prima). Lo rivela il report della Fondazione Gimbe sulla situazione italiana settimanale. In salita anche i casi di attualmente positivi (2.562.156 contro 2.134.139), e le persone in isolamento domiciliare (2.540.993 contro 2.115.395). Frenano l'aumento di ricoveri (+14%, 19.448 contro 17.067) e delle terapie intensive (+2,3%, 1.715 contro 1.677), ma resta la pressione sugli ospedali.

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Crescono i tamponi totali effettuati (+10,8%, passati da 6.926.539 della settimana 5-11 gennaio a 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio), con un incremento dei tamponi rapidi di 856.687, pari a +17,8%, e una leggera flessione di quelli molecolari (-110.848 pari a -5,3%). La media a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari si riduce dal 25,4% al 21,2%, mentre rimane stabile (14,4% contro 14%) per gli antigenici rapidi.

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Over 50

Si registrano "i primi effetti" con introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50. nella settimana 12-18 gennaio i nuovi vaccinati con più di 50 anni sono stati 128.966, pari a +28,1% rispetto alla settimana precedente. In toltale i nuovi vaccinati in 7 giorni sono stati 510.742 rispetto ai 496.969 della settimana precedente (+2,8%). Stabili le nuove vaccinazioni nella fascia 5-11 anni (pari a 240.920), cioè la metà delle prime dosi.

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Situazioni diverse

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe sottolinea: "Una frenata nazionale della curva che risente di situazioni regionali molto diverse". In 10 regioni, nella settimana 12-18 gennaio, c'è stato un incremento percentuale dei nuovi casi (dall'1,4% della Provincia Autonoma di Trento al 159,6% della Puglia), in 10 una riduzione (dal -1,0% della Basilicata al -25,9% dell'Umbria), con la Liguria stabile (i dati delle Regioni Emilia-Romagna, Liguria e Puglia risentono di consistenti ricalcoli avvenuti nelle ultime due settimane). 

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Incidenza 

Sono 58 le Province dove l'incidenza supera i 2.000 casi per 100.000 abitanti: Rimini (3.358), Forlì-Cesena (3.296), Bolzano (3.279), Ravenna (3.027), Piacenza (2.970), Brindisi (2.964), Barletta-Andria-Trani (2.945), Bari (2.892), Napoli (2.863), Trento (2.812), Rovigo (2.748), Verona (2.737), Bologna (2.721), Vicenza (2.639), Sondrio (2.626), Biella (2.560), Firenze (2.554), Genova (2.531), Taranto (2.515), Brescia (2.493), Aosta (2.475), Torino (2.453), Parma (2.435), Pordenone (2.417), Modena (2.378), Verbano-Cusio-Ossola (2.376), Cuneo (2.338), Lecce (2.337), Ferrara (2.329), Vercelli (2.314), Udine (2.310), Pisa (2.304), Mantova (2.301), Treviso (2.277), Lodi (2.276), Savona (2.269), Imperia (2.263), Padova (2.256), Reggio nell'Emilia (2.241), Livorno (2.240), Pistoia (2.219), Belluno (2.198), Foggia (2.196), Pavia (2.196), Monza e della Brianza (2.167), La Spezia (2.163), Novara (2.155), Como (2.154), Teramo (2.131), Milano (2.106), Prato (2.091), Caserta (2.088), Salerno (2.078), Trieste (2.045), Lucca (2.032), Venezia (2.021), Arezzo (2.017) e Cremona (2.017). 

No a modifica definizioni caso e ricovero

Per Cartabellotta sono "inapplicabili e rischiose le richieste delle Regioni di modificare le definizioni di caso e ricovero Covid-19 e di mantenere in servizio gli operatori sanitari positivi. Condivisibili, ma da integrare, quelle relative al contact tracing e alle scuole primarie". Il presidente del Gimbe spiega: "In uno scenario ancora critico caratterizzato dall'elevata circolazione del virus e da una rilevante occupazione dei posti letto ospedalieri da parte dei pazienti Covid, le Regioni hanno messo sul tavolo varie proposte da discutere con il Governo, per semplificare la fase di convivenza con il Sars-CoV-2, su cui la Fondazione Gimbe ha condotto una puntuale analisi".   

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