Trieste, 9 agosto 2022 - Liliana Resinovich ultime notizie, il giallo di Trieste è arrivato davvero alla sua soluzione? Suicidio, sono convinti i periti della procura. Secondo le carte, la 63enne scomparsa da casa il 14 dicembre, sarebbe morta per asfissia. Il decesso risalirebbe a due, tre giorni prima del ritrovamento del corpo, il 5 gennaio scorso nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste.
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La perizia disposta dalla Procura è stata eseguita da Fulvio Costantinides e dal radiologo Fabio Cavalli e non è stata ancora depositata. Il corpo di Liliana fu trovato vestito, il corpo avvolto in due sacchi della spazzatura.
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Sommario
- La scomparsa
- Il ritrovamento del corpo
- "Ma dove è stata per tutto quel tempo?"
- Le parole dell'amico Claudio Sterpin
- Le perizie
- L'ipotesi di una terza via
- Il mistero
La scomparsa
Liliana Resinovich, 63 anni, pensionata della Regione Friuli Venezia Giulia, scomparve la mattina del 14 dicembre dalla sua abitazione di Trieste, un appartamento nel quartiere San Giovanni che condivideva con il marito Sebastiano Visintin.
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Il ritrovamento del corpo
Le ricerche partirono in ritardo, il corpo della donna venne trovato la mattina del 5 gennaio in un boschetto nel parco dell'ex ospedale psichiatrico, a meno di due chilometri da casa. La scena apparve fin da subito molto insolita. Il cadavere, in posizione fetale, era avvolto in due sacchi neri per i rifiuti, la testa in due sacchetti di plastica, chiusi da un cordino.
"Ma dove è stata per tutto quel tempo?"
Per il marito Sebastiano Visintin resta un mistero: "Sono devastato, oggi sappiamo che Liliana non è morta subito. Allora mi chiedo, dove è stata per tutti quei giorni? Qualcuno l'ha tenuta prigioniera? Dicono che è morta per soffocamento, non oltre le 48 da quando è stata ritrovata cadavere". Resta il tormento: "Non riesco a capire, com'è possibile che si sia suicidata?". Per molto tempo lei è stato il sospettato numero uno... "Ma la cosa non mi ha mai ferito". C'è ancora qualcosa da capire o siamo arrivati al punto finale? "Credo che questo sia il punto finale".
Le parole dell'amico Claudio Sterpin
Claudio Sterpin, l'amico 82enne che quella mattina del 14 dicembre aspettava a casa Lilly, è sconvolto: "Non ci credo, non può essersi suicidata. E poi mi devono spiegare: non ha mangiato, non ha bevuto, non si è cambiata? Così, per venti giorni? Assurdo. Io non ho nessuna voce in capitolo ma mi auguro che sia riesumato il cadavere e fatta una seconda autopsia".
Le perizie
Sono stati otto mesi di misteri e veleni, in mezzo anche problemi di salute di un perito. L'autopsia, a gennaio, aveva escluso segni di violenza sul corpo, attribuendo la morte a uno scompenso cardiaco acuto. La perizia tossicologica aveva poi escluso tracce di veleni o droghe.
L'ipotesi di una terza via
L'amico di Lilly, Fulvio Covalero, aveva immaginato un altro scenario, né omicidio né suicidio ma incidente, una violenta discussione verbale che avrebbe provocato un malore alla donna e ne avrebbe causato la morte.
Il mistero
Resta però un mistero: dove'è stata Lilly dal 14 dicembre al 2 o al 3 gennaio? Nessuno oggi ha la risposta a questa domanda.