Incidente asilo L'Aquila, la donna indagata: "Non ricordo se ho tirato il freno a mano"

L'auto della 38enne bulgara ha travolto e ucciso il piccolo Tommaso di 4 anni e ferito altri 5 bambini. Il figlio 12enne: "L'ho ucciso io, l'ho ucciso io"

L'Aquila, 19 maggio 2022 - Lei ora si dice certa di aver almeno inserito la marcia. "Sono sicura di averla ingranata. Il freno a mano? No, quello non lo ricordo. All'improvviso ho visto passare la macchina e ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita. Ed ha colpito i bambini rompendo la recinzione". Radostina Zhorova Balabanova, la trentottenne di origine bulgara, indagata per omicidio stradale e lesioni stradali nell'incidente all'asilo a L'Aquila, appare molto provata quando arriva in questura per un nuovo confronto, accompagnata dal suo avvocato, Francesco Valentini. I suoi ricordi sono lacunosi, dice e si contraddice, non riesce a spiegarsi come la sua Passat sia scivolata su quel piano inclinato, rotolando contro l’inferriata e trasformandosi in una micidiale valanga. Le sue certezze appaiono labili e contraddittorie, è evidentemente sotto choc. Al centro della sua ricostruzione i minuti decisivi che hanno fatto da prologo alla tragedia che a L’Aquila ha provocato la morte di Tommaso, un bimbo di 4 anni, e il ferimento di altri cinque piccoli. "Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock - ha detto all'Ansa la donna -. Siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti".

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L'auto piombata nel giardino di un asilo a L'Aquila (Dire)
L'auto piombata nel giardino di un asilo a L'Aquila (Dire)

Tassello dopo tassello si cerca di comporre un puzzle in cui la realtà si sovrappone al ricordo, con la memoria che apre buchi e produce incertezze. Radostina è da tempo nella città abruzzese, integrata e stimata da molti. Con lei in auto c’era il figlio 12enne. E proprio su di lui si accende un improvviso riflettore perché avrebbe gridato a un giornalista de ‘Il Messaggero’: "L'ho ucciso io, l'ho ucciso io", lasciando così intendere di avere delle responsabilità dirette nell'incidente, magari per aver fatto "scattare" la marcia dell’auto, mettendola in folle. Una versione che, riporta sempre il giornale, sarebbe confermata anche da alcuni testimoni che avrebbero riferito di aver visto il ragazzino al posto di guida nel tentativo, disperato, di muovere il volante della Passat mentre si avvicinava al cancello dell'asilo. Una sequenza ancora tutta da verificare e confermare perché il minore dovrà essere sentito in presenza di giudici minorili e psicologi.

Intanto l’auto guidata da Radostina - intestata a una 21enne bulgara, sua parente - sarà sottoposta a perizia. Disposta l'autopsia sul corpicino di Tommaso, poi i funerali, mentre l’inchiesta già nelle prossime ore potrebbe comunque allargarsi e vedere altri finire nel registro degli indagati. Tra ieri sera e la notte sono state ascoltate in Questura 5-6 persone, tra loro insegnanti e mamme, che erano sul luogo dell'incidente. La parola passa ora alle perizie tecniche. Si cerca di stabilire se l'auto si è messa a folle per difetti tecnici o se ci sia stato l’intervento del dodicenne. La vettura è sequestrata, così come l'asilo con tutta la recinzione. Altro punto da chiarire, infatti, è la regolarità dell'inferriata che è stata travolta dall'auto prima che quest'ultima piombasse sui bambini. La recinzione non ha retto all'impatto, anche qui sarà necessaria una perizia tecnica. Nel giardino della scuola dell’infanzia di Pile, frazione del Comune dell'Aquila, in quel momento, c’erano una decina di bambini che giocavano nel giardino. Oltre a quelli investiti, altri piccoli sono rimasti sotto shock e hanno riportato graffi ed escoriazioni che si sono procurati durante la fuga per mettersi in salvo. L’emozione in città è grande e ha avuto un’eco nazionale. L'aula del Senato ha, infatti, ricordato Tommaso con un minuto di silenzio. A chiederlo è stato il senatore Gaetano Quagliariello.