Funivia Mottarone, "Il piccolo Eitan rapito dal nonno"

La zia paterna che vive in Italia, e a cui il bimbo di 6 anni era stato affidato dopo la tragedia, ha presentato una denuncia alla polizia. Il nonno materno le ha scritto: "Eitan è a casa in Israele"

Eitan Biran (Ansa)

Eitan Biran (Ansa)

Roma, 11 settembre 2021 - Eitan Biran, il bambino israeliano di 6 anni unico sopravvissuto al disastro della funivia del Mottarone, avvenuto il 23 maggio scorso, sarebbe stato rapito da suo nonno, Shmuel Peleg, ne ha dato notizia per prima l'emittente israeliana N12, poi sono arrivare le conferme della zia, tutrice legale del piccolo, e dell'ambasciata israeliana: "E' in Israele".

Eitan, la zia: "Per lui un'altra tragedia". Da Isreale: "Rapito? No, non avevamo scelta"

Il piccolo Eitan nella cabina: l'ultima foto prima della tragedia

Sommario

Eitan conteso 

Il piccolo nell'incidente perse entrambi i genitori, il fratellino e i bisnonni che erano venuti a trovarlo in Italia. Purtroppo dopo la tragedia Eitan è finito, a suo malgrado, al centro di una battaglia per la custodia legale. Il bimbo, dopo un lungo ricovero all'ospedale Regina Margherita di Torino, si stava riprendendo seguito dagli psicologi. Avendo perso i genitori, e vivendo in Italia, era stato affidato alla zia paterna Aya Biran, medico 41enne che vive a Travacò (Pavia) con il marito Or Nirko e due figlie che frequentano la stessa scuola di Eitan, l'istituto delle Canossiane. 

Ma il ramo materno della famiglia, che vive in Israele, a tre mesi dall'incidente del Mottarone ha avanzato un'istanza per l'affidamento del bambino. Un amico della zia ha raccontato a N12: "Questa mattina il nonno è venuto a trovare Eitan, una visita concordata e organizzata in anticipo. Il nonno avrebbe dovuto riportare Eitan ad Aya intorno alle 18:30, cosa che non è avvenuta. E ora il nonno ha interrotto i contatti con Aya". La zia ha già presentato una denuncia alla polizia italiana

A sinistra Gali Peleg, zia materna del piccolo Eitan e il nonno, Shmulik Peleg di 58 anni

La conferma: "E' in Israele"

Ulteriore conferma, che il piccolo non è più in Italia, è giunta anche dall'ambasciata israeliana, lo ha riferito l'avvocato Armando Simbari, che con i legali Cristina Pagni e Massimo Sana assiste la tutrice italiana del piccolo. "Si, ci sarebbe una conferma dell'ambasciata israeliana", che Eitan è in Israele. L'avvocato ha però ricordato che dopo l'azione legale avviata ad agosto dai parenti materni le autorità italiane "avessero inibito qualunque spostamento nell'area Schegen". Il trasferimento è avvenuto "contro la volontà del tutore legale del piccolo e in violazione dei provvedimenti dell'autorità italiana", ha precisato all'agenzia ANSA l'avvocato Simbari. "Evidentemente sono stati elusi i sistemi di allerta già introdotti dalle autorità italiane ad agosto".

I fatti

Il nonno oggi non ha riportato Eitan all'ora pattuita, quindi la zia paterna avrebbe ripetutamente tentato di contattare l'uomo. Alla fine ha ricevuto un suo messaggio nel quale la si informava che "Eitan è tornato a casa" in Israele. Aya Biran-Nirko ha anche ricevuto una conferma  dall'avvocato del nonno nel quale la si informava che il piccolo era arrivato in Israele.

L'emittente tv Kan riferisce che il viaggio dall'Italia in Israele è stato possibile perchè Peleg era in possesso del passaporto israeliano del bambino, anche se un giudice italiano aveva espresso parere negativo. Già in agosto la zia materna, Gali Peri, aveva denunciato sui media israeliani che Eitan era stato "sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo", aggiungendo che il "piccolo era in ostaggio in Italia".

Comunità ebraica

Milo Hasbani, presidente della comunità ebraica di Milano: "Ho avuto la conferma che il bambino è arrivato in Israele". Hasbani è in contatto con i famigliari paterni del bambino: "Sono rimasti basiti, al momento non ho altre notizie".