Covid, ecco quanto durano gli anticorpi: differenze minime tra i vaccini

Le risposte del virologo: "Chi ha avuto il virus potrebbe essere al sicuro per un anno o anche più"

Vaccino (ImagoE)

Vaccino (ImagoE)

"È possibile che i guariti dal Covid 19 abbiano acquisito una immunità di lunga durata, non sappiamo ancora quanto lunga, ma che potrebbe essere di un anno o anche più. Viene prodotta da cellule del midollo osseo nelle quali persiste il ricordo del virus: cellule che abbiano cioè una memoria immunologica di lunga durata". Così Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia molecolare presso l’istituto di Genetica Molecolare del CNR e professore di Biologia Molecolare all’Università di Pavia.

Guida ai vaccini: tipologie, efficacia, dosi, tempi, effetti collaterali

Green pass europeo: come ottenerlo, regole e differenze con quello italiano

Quanto dura l'immunità dei guariti?

"Una ricerca effettuata dall’università di Washington recentemente pubblicata su Nature, mostra, in accordo con altre evidenze che cominciavano ad accumularsi, che l’immunità – che come sappiamo è data da due componenti, le cellule che producono anticorpi e le cellule che una volta attivate vanno ad attaccare le cellule infette – potrebbe avere una lunga durata, ben più lunga di quella garantita dagli anticorpi circolanti. Queste due componenti possono infatti avere una persistenza diversa. Come abbiamo visto per la Sars, le persone perdevano dopo qualche anno gli anticorpi ma non le altre cellule specializzate, che persistevano anche per dieci anni. Ora servono degli studi per capire quanto questa immunità è lunga e se è sufficiente per proteggere in maniera completa".

Quanto dura l'immunità da vaccino?

"Possiamo dare per acclarato che ci sia una protezione vaccinale almeno di 7-9 mesi, secondo me potremmo anche dire un anno, il che non esclude però che possa essere più lunga. Allo stato riteniamo che le persone vaccinate a inizio 2021 potrebbero aver bisogno di un richiamo verso la fine dell’anno. Il se e il quando dipenderà dal monitoraggio che si sta facendo sulle persone vaccinate".

Ogni vaccino, durata diversa?

"Al momento non lo sappiamo, ma non sembra essere così. Non sembrano emergere differenze significative rispetto alla durata della copertura dei diversi vaccini, al di là dell’efficacia".

Seconda dose, il rinvio è rischioso?

"A questo punto, no. Quando è stata adottata dal Regno Unito la potevamo ritenere una decisione non basata su molti dati. Adesso i dati ci sono e sono tutti consistenti con la possibilità che il ritardo di alcune settimane della somministrazione della seconda dose non faccia perdere efficacia ai vaccini. L’operazione è quindi corretta".

Possibile mischiare vaccini diversi?

"Ci sono già almeno due studi clinici che si stanno effettuando per verificare questa ipotesi. Gli studi non sono stati ancora completati, ma sono stati resi noti i primi risultati parziali secondo i quali si è visto che i vaccinati AstraZeneca che hanno avuto la seconda dose di Pfizer sviluppano una ottima risposta immunitaria, ma d’altro canto sembra che vaccinare con due vaccini diversi possa dare una maggiore intensità alle reazioni non gravi, a breve termine: febbre, mal di testa, dolori muscolari. Dovremo aspettare il completamento di questi studi per capire se questa è una strategia utilizzabile".

Ha senso vaccinare gli adolescenti?

"Ha senso vaccinare tutti. È chiaro che ci deve essere uno sforzo capillare per recuperare quella quota di persone fragili e di anziani che non sono ancora vaccinati, ma questo non deve ritardare la vaccinazione dei più giovani, la cui copertura vaccinale, ora che è possibile, è essenziale per diversi motivi. Sappiamo che anche i giovani possono essere veicolo di contagio come gli adulti, e questo significa che mettendoli in sicurezza mettiamo in sicurezza anche tutte le persone che intorno a loro gravitano. E poi per garantire la didattica in presenza è importante avere gli studenti vaccinati. Ultima cosa, vaccinarli è importante per garantirsi l’immunità di gruppo, che a mio avviso si raggiunge con oltre il 75% della popolazione".