Dipendente morto di Covid, preside indagato a Firenze

L'accusa di omicidio colposo. L’ira dei dirigenti scolastici: "Situazione grottesca, i protocolli anti-contagi sono stati rispettati"

Il segretario generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi, 64 anni

Il segretario generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi, 64 anni

Dipendente della scuola morto con il Covid, il preside dell’istituto indagato dalla procura per omicidio colposo. È un caso giudiziario, ma non solo, quello che viene dalla Toscana: a dare la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto dal dirigente scolastico è stata la segretaria nazionale di Cisl Scuola, Maddalena Gissi, intervenendo a un programma televisivo. L’annuncio, potente ma stringato, sul quale la stessa Cisl non ha voluto fornire ulteriori dettagli "su precisa richiesta del dirigente scolastico coinvolto", arriva alla vigilia di una manifestazione nazionale.

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Perché l’avviso di garanzia – omicidio colposo, l’ipotesi accusatoria – è stato recapitato al responsabile dell’istituto, ha dichiarato ancora Gissi, "nonostante avesse adempiuto a tutte le indicazioni del Protocollo". "Poter pensare di accusare un dirigente scolastico di aver favorito il contagio è impensabile, improbabile pensare che non abbia applicato il protocollo". "Qui c’è bisogno di una rivoluzione copernicana – ha aggiunto Gissi in riferimento a tutto il comparto scuola – nonostante siano emerse tutte le difficoltà come aule piccole e sedi scolastiche fatiscenti, ancora non abbiamo visto cambiamenti operativi per settembre. Servono interventi normativi adeguati. Il ’Sostegni bis’ è una grande delusione".

La notizia, con contorni ancora da chiarire, ha mandato in subbuglio il mondo della scuola. "Il nostro interesse non è creare un caso, ma far capire che per i dirigenti scolastici ci sono problemi anche quando le misure di sicurezza sono pienamente regolate", puntualizza Gissi. "È una situazione paradossale, grottesca, perché la responsabilità del dirigente si ferma all’applicazione del protocollo – dice Antonello Giannelli, a capo dell’Associazione nazionale presidi –; protocollo che abbiamo firmato a livello nazionale, come sindacati, con il ministro. Dunque è il protocollo che contiene le regole per la sicurezza. Capisco che se c’è stata una morte, ci sia un’indagine, e tutto questo sia un atto dovuto, ma la categoria dei presidi non può essere così esposta a rischi".

Secondo quanto trapela, il dirigente sottoposto a indagini sarebbe una donna. La persona che avrebbe invece contratto il virus, sarebbe morta nei mesi scorsi. In Toscana ci sono stati quattro decessi tra gli insegnanti (due in provincia di Firenze, uno nell’Aretino, uno nel Pistoiese) ma il fascicolo potrebbe riguardare anche un ausiliario della scuola.

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L’inchiesta della procura è una delle tante aperte in Toscana per i decessi collegati ai contagi: la stragrande maggioranza dei fascicoli riguarda le morti avvenute nelle residenze per anziani o negli ospedali. L’iscrizione sul registro degli indagati del dirigente scolastico, invece, una circostanza inedita.

Proprio riguardo all’atteggiamento processuale in ordine ai fascicoli "Covid", è in programma un tavolo di coordinamento tra i magistrati delle procure toscane, allo scopo di condividere informazioni riguardo alle inchieste mantenendo un equilibrio comune. A livello nazionale, si era parlato anche di uno "scudo" penale riservato a medici e infermieri, la cosiddetta "prima linea".