Così è stato trovato il covo di Messina Denaro

Dalle chiavi dell'auto si è risaliti agli spostamenti del boss. Perquisito il nascondiglio a Campobello di Mazara: profumi, arredamento ricercato e vestiti firmati. Ma anche ricevute di ristoranti, preservativi e pillole 'blu'. Nessuna arma. Il vicino di casa: "Era qui da un anno, un uomo cordiale"

Trapani, 17 gennaio 2023 - E' stato trovato e perquisito il covo di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra arrestato ieri a Palermo dopo 30 anni di latitanza. È a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, paese dell'accompagnatore di Messina Denaro, Giovanni Luppino, fermato ieri insieme al capomafia nella clinica La Maddalena. L'appartamento in questione risulta di proprietà di Adrea Bonafede, la stessa persona di cui il superlatitante ha preso l'identità, che risulterebbe indagato per favoreggiamento. 

Messina Denaro si nascondeva in una casa a Campobello, vicino al suo paese
Messina Denaro si nascondeva in una casa a Campobello, vicino al suo paese

La chiave dell'auto: così si è arrivati al covo 

Le ricerche, coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido hanno portato nel centro abitato di Campobello, dove è stato individuato il nascondiglio. Un "normale" appartamento in vicolo San Vito. Il sopralluogo degli inquirenti è va avanti da tutta la notte: sul posto Ros, Ris e la Scientifica. La caccia al covo è partita subito dopo l'arresto: i carabinieri hanno perquisito prima l'automobile utilizzata per raggiungere la struttura sanitaria, dove Messina Denaro si  era recato per una seduta di chemioterapia, E' probabile che proprio in macchina abbiano trovato elementi utili per individuare il rifugio. Messina Denaro dunque era nascosto nel "suo territorio". Campobello di Mazara è vicino al paese dell'ex superlatitante: Castelvetrano

Gli inquirenti sono arrivati all'abitazione di Bonafede partendo dalle chiavi di un'auto, un'Alfa Romeo 164, che erano dentro il borsello di Messina Denaro. Dal codice della chiave si è potuti risalire al veicolo e tramite un sistema di intelligenza artificiale, ricostruire gli spostamenti del mezzo, con tanto di immagini di videosorveglianza. In una il boss entrava e usciva dall'abitazione di Campobello con le borse della spesa. Messina Denaro è stato ripreso anche al supermercato, mentre gira tranquillamente tra le corsie. 

Cosa c'era dentro

Nessuna arma ma molti profumi, un arredamento ricercato, vestiti firmati. Ha molto della casa e poco del 'covo', l'abitazione dove Messina Denaro era rifugiato. L'appartamento di una "persona normale", lo descrivono gli investigatori. L'inventario recita anche ricevute di ristoranti e altri locali, pillole da usare in "situazioni amorose", preservativi. Dunque il boss vedeva donne.  Usciva indisturbato e nessuno, neanche tra i vicini, pareva conoscerlo. Nelle ultime ore filtra che all'attenzione degli inquirenti ci sarebbe anche un'agenda, con nomi e numeri di telefono, rinvenuta nel covo. Materiale che viene definito "molto interessante".

"Una casa normale"

"Siamo arrivati in tarda serata a Campobello di Mazara", paese "che era sulla diretta influenza di Messina Denaro - racconta il comandante del Ros Pasquale Angelosanto - e lì abbiamo individuato l'abitazione. Adesso si attendono i rilievi scientifici affidati ai nostri Ris di Messina. Noi riteniamo che si tratti di un'abitazione utilizzata con continuità nell'ultimo periodo". "Non parlerei di covo, ma della residenza di un soggetto che conduceva una vita tutto sommato normale e che utilizzava l'abitazione per vivere e come punto di partenza per recarsi a Palermo e sottoporsi alle cure - ha detto il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, a SkyTg24. Continuiamo a cercare quei luoghi in cui potrebbe esserci documentazione di nostro interesse. In questo caso si tratta di un'abitazione che ci consente di farci una idea su come viveva il boss e viveva bene...". 

La caccia al tesoro di Riina 

Le ricerche non si fermano: i locali di vicolo San Vito vengono scandagliati palmo a palmo, in ogni possibile pertugio. Secondo il racconto di diversi pentiti, Messina Denaro sarebbe il custode del cosiddetto 'tesoro' di Totò Riina, ovvero dei documenti segreti che il capo mafia di Corleone teneva nel suo nascondiglio prima di essere arrestato. Trent'anni fa il covo del corleonese non venne perquisito immediatamente dopo la cattura, fatto che sollevò sospetti e portò anche a un processo, finito con l'assoluzione del vicecomandante del Ros Mario Mori e del capitano Ultimo dall'accusa di favoreggiamento alla mafia. Gli inquirenti faranno "dei repertamenti biologici per scoprire se (il covo ndr) era abitato da più persone".

Il vicino di casa: "Un uomo cordiale"

"Abito al primo piano della palazzina, ogni tanto vedevo questa persona, lo salutavo e nient'altro. Lui rispondeva in maniera cordiale". Lo dice Rosario Cognata, l'uomo che vive al primo piano dell'edificio dove a pian terreno i carabinieri hanno individuato il covo del super latitante Matteo Messina Denaro. "Questo signore abitava qui da circa un anno", ha detto l'uomo ai cronisti. Cognata è arrivato stamattina presso la palazzina con un foglio in mano. È entrato dal cancello del vicolo San Vito che conduce al cortile interno dove, a sua volta, si affaccia l'appartamento a due piani, ed è riuscito mezz'ora dopo.

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Carabinieri fuori dal covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara (Ansa)
Carabinieri fuori dal covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara (Ansa)