Covid, si torna a parlare di obbligo vaccinale. Le categorie nel mirino

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: "Siamo pronti a considerarlo". Ecco cosa ha detto su terza dose, lockdown per i non vaccinati, green pass e mascherina all'aperto. Usa, via libera a Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni

Centro vaccinale all'aeroporto di Fiumicino (foto Imagoeconomica)

Centro vaccinale all'aeroporto di Fiumicino (foto Imagoeconomica)

Roma, 3 novembre 2021 - "L'obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodiché ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga", ha affermato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ai Radio Cusano Italia Tv, facento il punto sulla guerra al Covid. "Ciò che ci protegge è il vaccino e non il tampone - ha poi proseguito il sottosegretario Costa intervenuto a Radio anch'io -. Le scelte non saranno molte: o proseguire con le misure restrittive imponendole anche a chi si è vaccinato, o introdurre delle distinzioni, o introdurre degli obblighi vaccinali per alcune categorie come alcune fasce d'età over 50 e over 60 dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico".

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Sono vari i punti tocca da Costa nel suo intervento a Radio Cusano. "Come ha detto Draghi, le eventuali valutazioni sul prolungamento dello stato di emergenza le faremo al momento opportuno - ha continuato -. Credo che oggi sia prematura questo tipo di riflessione. Penso che ai cittadini preoccupi di più l'eventuale prolungamento delle misure restrittive come l' obbligo di green pass, più che lo stato di emergenza, il quale individua solamente un metodo gestionale dell'emergenza".

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Il sottosegretario al ministero della Salute Andrea Costa (Ansa)
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E tornando sulle vaccinazioni: "Credo che dobbiamo affrontare le prossime settimane con prudenza e senso di responsabilità, ma dobbiamo anche dire che oggi i cittadini non vaccinati possono usufruire delle libertà che sono state nel frattempo riconcesse grazie a quei 45 milioni di concittadini che si sono vaccinati, comprendendo come la vaccinazione non sia solo uno strumento per proteggere sé e gli altri, ma sia anche uno strumento per tornare alla normalità. Se continueranno ad esserci tanti concittadini che continueranno a non vaccinarsi saranno proprio loro i corresponsabili della prosecuzione delle misure restrittive. Questo dobbiamo dirlo con forza e con chiarezza. L'obiettivo è quello di raggiungere il 90% dei vaccinati, a quel punto credo che si possa aprire una fase nuova e rivedere anche le misure restrittive, come l'utilizzo del green pass".

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Sulla possibile reintroduzione dell'obbligo di mascherina all'aperto: "Ad oggi questa non è un'ipotesi sul tavolo del Ministero. Tutti aspettavamo l'impatto della riapertura di scuole, stadi, ecc… e mi pare che ad oggi i dati siano ancora positivi. Confido che questo possa essere un Natale diverso da quello dello scorso anno. Molte scelte dipenderanno da quanti non vaccinati decideranno di vaccinarsi".

Sul lockdown per i non vaccinati: "Il governo ha deciso di avviare un percorso basato sul rapporto di fiducia tra esecutivo e cittadini e mi pare che questo rapporto oggi abbia prodotto risultati importanti. Credo che in questa fase convenga continuare su questo percorso, è chiaro che siamo pronti a valutare ogni iniziativa perché l'obiettivo è quello di proteggere i cittadini italiani. L'introduzione del green pass si è resa necessaria per garantire a coloro che non si vogliono vaccinare di poter tornare a lavorare e a svolgere le attività sociali. Vogliamo proseguire su questa strada, ma come detto siamo pronti a valutare ogni iniziativa"

Sulla terza dose: "È una scelta che la politica fa sulla base di indicazioni scientifiche, l'Aifa ci ha detto di procedere oggi con la terza dose per i fragili e gli over 60 e così stiamo facendo. Invito i cittadini che sono compresi in queste categorie a procedere con la vaccinazione. Dopodiché le indicazioni ci dicono che è ragionevole pensare che già entro fine anno ci possa essere un ampliamento della platea, pensiamo ai 50enni, ad alcune categorie come gli insegnanti". 

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Usa, via libera a Pfizer per bambini 5-11 anni

E mentre in Italia si discute di obbligo vaccinale, negli Stati Uniti è arrivato il via libera negli al vaccino Pfizer-BioNtech anti-Covid 19 per i bambini dai 5 agli 11 anni. Dopo l'autorizzazione della Food and Drug Administration è giunta anche l'approvazione dei Centers for Disease Control and Prevention, aprendo così la strada alla vaccinazione di 28 milioni di bambini americani. Una mossa salutata dal presidente Joe Biden come un "punto di svolta" nella lotta al virus. Il governo ha già assicurato vaccini sufficienti per ogni bambino del Paese e già sono partite milioni di dosi verso gli Stati. Il programma entrerà nel vivo dall'8 novembre.

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