Coronavirus Italia, analisi dei dati del 31 marzo. Picco raggiunto ma stallo

Il numero totale sale a 105.792, con una crescita del 3,98%. I morti salgono del 7,2%. Lombardia stabile, peggiorano Emilia Romagna, Veneto, Marche Piemonte, Liguria, Friuli. Meglio Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo e la provincia di Trento

Personale sanitario al lavoro contro il Coronavirus (Ansa)

Personale sanitario al lavoro contro il Coronavirus (Ansa)

Roma, 1 aprile 2020 - In Italia siamo al picco dell’epidemia di coronavirus , ma la strada verso la fine resta lunga e i dati di ieri, che segnano una sostanziale battuta d’arresto, stanno lì a dimostrarlo. Il Covid-19 è una brutta bestia. "Siamo arrivati al picco - annuncia a metà giornata il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro - ma il picco non è una punta bensì un pianoro, un plateau, da cui ora dobbiamo discendere Questo significa che non abbiamo risolto il problema, anzi direi che  siamo nel momento più rischioso perchè non dobbiamo allentare le misure e i nostri comportamenti in attesa della discesa".

E infatti quando la Protezione Civile fornisce i dati, le smorfie di delusione si moltiplicamo. I casi totali aumentano di 4.053, tre di più rispetto a lunedì. Il numero totale sale a 105.792, con una crescita del 3,98%, appena inferiore del 4.1% di 24 ore prima. I morti crescono di 837 (lunedì 812) fino a 12.428: l’aumento è del 7.22% invece del 7.5%. Frenano i guariti, che ieri sono stati +1.109 (invece di 1.590 dell’altroieri)  con una crescita del 7.05% (24 ore prima + 12.2%). Dato interessante in prospettiva, quasi si bocca l'aumento dei ricoverati nelle terapie intensive (4.023), che aumentano solo di 62 unità: +0.5%. Gli attualmente positivi (casi totali meno guariti e vittime) salgono di 2.107 (ieri +1648), con una crescita del 2,2%.

Dalle Regioni del Nord poche buone notizie

La Lombardia è in sostanziale stasi. I casi in più sono 1047, fino a 43.208. La crescita è del 2,85% (ieri 2.81%). Ci sono 381 morti in più, ma l'aumento cala dal 7,2 al 5,5%. Discreto il dato dei  guariti (+603) che sono ormai 10.855 (+5%).  Molto bene il dato delle terapie intesive, che addirittura calano di 6 unità, da 1.330 a 1.324. Anche il dato dei ricoverati con sitomi è in netto miglioramento: sale solo da 11.815 a 11.883. 

Nelle province si segnala il miglioramento di Milano (+235 casi fino a 8.911, con Milano città che aumenta di 96 casi, lunedì erano stati 154, e ha un tasso del 2.69%) che cala dal 4.17% al 2.69%. Meglio anche Brescia (8.367 casi ) che scende dal 2.5 al 1.8%. Lecco (1.470) cala dal 4% al 2,29%. Lodi (2.116) è quasi stabile, dal 1.45% al 1,38. Ma altre province hanno una pausa. Bergamo (+139 casi fino a 8.803)  peggiora dal +1.6% al +2%, così Cremona (3.869) dal +0.69% al +2.13%, Monza (2.459) dal 4,28% al 4,5%, Pavia ( 2.133) dal 3.1% al 4,7%.

L’Emilia Romagna sale di 533 casi fino a 14.074, un aumento del 4,08% invece del 3,1%. Peggiora leggermente anche il dato dei morti (ora 1644) con una crescita del 6.8% invece che del 6.58% di lunedì. In compeso vanno molto bene i guariti che aumentano di 250 e sono ora 1.477 (+20,3%). Dato importante, i ricoverati con sitomi calano da 3.779 a 3.775 e le terapie intensive aumentano di soli tre casi, da 351 a 353. Nelle province più colpite vanno meglio solo Bologna (+3,6% invece che +7,4%) e Rimini (+1,8% invcece di +2,5%), peggiorano Piacenza (+4.7% invece di 1,6%), Parma (+4% invece di 2,8%), Modena (+4% invece di +2%), Reggio Emilia (+4.4% invece di 2,8%). 

Peggiora il Veneto (+431 casi per un totale di 9.155 (+4.9%) invece di 4,37%) dove crescono di molto i morti (ora 477) con un +15.5%. Va male Verona (2.112 casi) che cresce del 12,5%, mentre Padova (2.264) cresce del 3,4%. 

La Liguria aumenta da 3.217 a 3.416% (+6.1% invece del 4,5% di 24 ore prima). Anche il Friuli cresce del 6,1% (lunedì era al +1,4%). La provincia di Trento sale da 1.682 a 1.745: una crescita che è però del 3,8% invece del 7% del giorno prima. Il miglioramento è evidente.

Le Marche, ormai 3.825 casi, slittano leggermente dal +3.5 al + 3,8%, con i morti (ora 452) che salgono del 8.3%. Pesaro Urbino, che con 1664 casi è il focolaio maggiore, cresce dell'1,53%. Ancona (1116 casi) sale del 5,28%. 

Male anche il Piemonte (9.301 casi) che sale dal +6.1% al +6,7%, mentre i morti, ora 854, crescono di ben il 14%. Torino cresce da 4.150 a 4455 casi: un aumento del 7,3% a fronte del 5,5% di lunedì. Non bene. 

Va invece meglio la Toscana, che aumenta del 4,4% (lunedì +7%) a 4.608 casi. I morti salgono a 244 (+5,6% invece che +8,5%) Firenze (1.087) sale el 4,4% invece che del 7% di lunedì. Lucca (729) del 6.3% invece del 6,7%, Massa Carrara (561) del 3.3% invece che del 10.1%. Pisa cresce del 5,6%. Ottima come sin dall'inizio dell'epidemia la performance dell'Umbria che da 1.051 sale a 1.078: +2,5%. 

Migliorano anche Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Sicilia. Il Lazio  sale a 3.095 casi (+6,2% invece che +8,6%) mentre i morti (162) aumentano del 6.1%. Roma (2.186) sale del 5,7%. l'Abruzzo (1.401) cresce del 3.47% 8ieri 4,7%) La Campania passa da 1.952 a 2092  (+7,1% invece di +10,9%). La Puglia passa da 1.712 a 1.803 casi (+5,3% invece che +10,5%). La Sicilia aumenta da 1.555 a 1.647 casi (+5,9% invece di +6,1%). In buona sostanza, il Sud regge.