Astrazeneca, chi rifiuta finisce ultimo. Per recuperare 5mila farmacisti in campo

Verranno presi il 10-15% degli appuntamenti in più per colmare il ritardo dovuto allo stop e fronteggiare eventuali rinunce

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza

AstraZeneca avanti tutta, si riparte dalle 15 di oggi. "Il governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca. La somministrazione – annuncia il premier Mario Draghi – riprenderà già da domani (oggi per chi legge, ndr). La priorità del governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile".

Bollettino Covid del 19 marzo

Seconde case: in quali regioni non si può andare

Tecnicamente, informano dall’Aifa, non appena stamani il Comitato per i farmaci ad uso umano (Chmp) dell’Ema rilascerà il proprio parere, l’agenzia italiana del farmaco procederà a revocare il divieto d’uso del vaccino AstraZeneca, consentendo così una completa ripresa della campagna vaccinale a partire dalle ore 15. Quasi tutte le Regioni inizieranno oggi stesso, con l’obiettivo di recuperare le vaccinazioni perse in 2 settimane. "Abbiamo fatto delle simulazioni – ha annunciato il vicepresidente della regione Lombardia, Letizia Moratti – ipotizzando degli overbooking e confidiamo di poter recuperare entro una settimana gli oltre 30.000 appuntamenti rinviati nei tre giorni di sospensione". "Contiamo di effettuare il recupero in una settimana – conferma l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – : il cittadino riceverà un sms con la data, l’orario e il luogo della vaccinazione che sarà lo stesso dove si era prenotato". Le Regioni che ancora non vaccinano sabato e domenica, lo faranno. E quasi tutte, per compensare le rinunce, attueranno un overbooking (prenotazione in eccesso) del 10-15%.

Terminata entro fine mese il recupero dei 200-250 mila vaccini saltati a causa del blocco, dal 29-30 marzo partirà la campagna di massa che conterà su molti più vaccinatori. Dopo gli accordi con i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli specializzandi sono in arrivo quelli con gli infermieri che lavorano nel Ssn e con i farmacisti E probabilmente tra le categorie abilitate ci saranno presto anche anche i dentistiodontoiatri e i medici dello sport.

Il via libera ai farmacisti, annunciato dal ministro Speranza, sarà previsto in una norma nell’ambito del Dl Sostegni, che – è stato confermato ieri in una riunione di maggioranza – dovrebbe arrivare oggi all’esame del Consiglio dei Ministri. I farmacisti (che oggi possono già vaccinare, ma solo sotto la supervisione di un altro medico) potranno iniettare i sieri autonomamente previa l’abilitazione con la frequenza di un corso: dei 73 mila farmacisti italiani, sono 5.174 quelli già abilitati, mentre altri 2.800 stanno ultimando il corso. "Se ciascuna delle 19.669 farmacie facessero 13 vaccinazioni al giorno – stima Assofarm – solo in questo canale si potrebbero raggiungere le 250mila vaccinazioni al giorno". Ma se anche fossero la metà, il contributo sarebbe decisivo per raggiungere le ambiziose 500 mila vaccinazioni al giorno previste a fine aprile nel piano del generale Figliuolo.

Tutte le Regioni assicureranno una corsia preferenziale alle persone che erano prenotate per una vaccinazione con AstraZeneca ma non hanno potuto effettuarla a causa dello stop deciso dal governo. "Abbiamo già dato indicazione a tutte le Aziende sanitarie di rafforzare l’attività dei punti vaccinali per ricollocare al più presto gli appuntamenti sospesi in questi giorni" annuncia il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Discorso a parte per chi ha rinunciato volontariamente e non caso dello stop governativo. "Chi rifiuta un vaccino andrà in coda", dicono alla regione Lazio, lo stesso in Toscana e in altre regioni. E la Puglia sarà ancora più severa: non solo chi rifiuta andrà in coda alla propria categoria (ad esempio alla categoria del personale scolastico, al quale è oggi somministrato l’AstraZeneca) ma in coda alla propria fascia di età. Il che per una persona sotto i 50 anni può significare un ritardo di mesi.