Le colpe di tutti

Giuseppe Conte (Lapresse)

Giuseppe Conte (Lapresse)

Oltre ottanta giorni di errori. Troppi per l’Italia e troppi per gli italiani. E, comunque vada a finire (per il momento malissimo), sarà difficile che possa tirarsi fuori dalle responsabilità qualcuno dei protagonisti di questo lungo tempo di tentativi e fallimenti.  Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno alzato i toni, soprattutto ieri, oltre il livello di guardia. Ma la 'colpa' più grave è aver proposto come premier di un governo 'politico' uno stimato, perfetto sconosciuto 'tecnico'. Dalla loro, però, c’è (c’era) una indubitabile maggioranza parlamentare, la sola possibile per non far morire in culla la legislatura.

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Il Presidente Sergio Mattarella ha avuto sicuramente pazienza nel cercare di cucire la trama di un governo 'politico' possibile. Ma risulta ugualmente di scarsa comprensibilità l’aver accettato la designazione a premier di un professore ignoto ai più, dal curriculum con qualche peccato veniale, respingendo, invece, l’indicazione a ministro dell’Economia di un illustre professore, con un curriculum di competenze come pochi altri possono vantare, che, per di più, è stato anche ministro dell’Industria di un suo predecessore considerato un Padre della Patria, Carlo Azeglio Ciampi. Insomma, troppi errori.