Tema centrale delle iniziative culturali 2017 delle Aree Protette dell’Ossola è quello del “cambiamento”. “Le Alpi stanno cambiando sempre più repentinamente: sia sotto il profilo naturalistico che climatico, ma anche dal punto di vista sociale (progressivo abbandono, ma anche coraggiosi e tenaci iniziative di resilienza). Ogni cambiamento comporta rischi, ma anche enormi opportunità. Negarlo sarebbe inutile, raccontarlo e provare a gestirlo è un dovere.” Dice Paolo Crosa Lenz, presidente dei parchi naturali dell’Ossola. In questo ambito si terrà un incontro pubblico sul tema “I laghi alpini nel clima che cambia” (Varzo, Torre, sabato 8 aprile, ore 17,30) in collaborazione con il CNR ISE di Verbania, istituzione scientifica da sempre impegnata nello studio degli ecosistemi acquatici sulle Alpi. I laghi alpini, e più in generale i laghi collocati in aree remote, sono ottimi indicatori dei cambiamenti globali, tanto da essere considerati delle vere e proprie “sentinelle” degli effetti delle variazioni climatiche e di altre perturbazioni antropiche. Molti di essi, pur essendo lontani dalle principali fonti di inquinamento, sono soggetti alla deposizione di inquinanti attraverso le deposizioni atmosferiche. Inoltre, sono tra gli ecosistemi acquatici più sensibili alle variazioni climatiche e costituiscono siti ideali per lo studio dei loro effetti sulla qualità delle acque e sulla biodiversità. Le ricerche del CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi sui laghi dell’arco alpino e di altre aree remote si propongono di seguire l’evoluzione nel tempo di questi fragili ecosistemi. Relatori saranno Michela Rogora e Gabriele Tartari. Michela Rogora è ricercatrice al CNR ISE di Verbania Pallanza, si occupa di chimica delle deposizioni atmosferiche e degli ecosistemi acquatici, con particolare riferimento ai laghi alpini e remoti. La sua attività riguarda gli effetti a lungo termine delle attività antropiche sugli ecosistemi lacustri (eutrofizzazione, deposizione di inquinanti atmosferici, cambiamenti climatici). Gabriele Tartari è tecnico responsabile del laboratorio di idrochimica del CNR ISE di Verbania Pallanza. Ha partecipato a numerose campagne di campionamento su laghi alpini d’alta quota e in aree remote, tra cui l’Himalaya del Nepal e le Isole Svalbard.