Il Bologna viaggia quatto punti sotto il rendimento di un anno fa, eppure resta ancora sopra la zona retrocessione. E’ vero che l’acqua sale fino alla gola ma quei 18 punti raccolti con affanno tengono ancora dietro tre squadre: Sassuolo, Livorno e Catania.
Bisogna ringraziare questo campionato povero di qualità se il Bologna non è ancora sprofondato, perché ad ogni prova d’appello i rossoblù sono regolarmente mancati. E’ successo anche contro l’Udinese di Guidolin. Partita da vincere, si diceva, per dare continuità ai tre pareggi messi in fila fin qui dal nuovo tecnico. E invece un Bologna diligente ma povero di iniziativa è andato sotto per un calcio di rigore concesso con generosità. E solo nella ripresa la squadra ha espresso un calcio più vitale e ritmato, cercando con Diamanti e Moscardelli le vie del gol.
Condannato a una manovra faticosa e mai ispirata, il Bologna ha finito per offrire all’Udinese l’opportunità del contropiede e il gol del raddoppio, pesante come una mannaia.
Così Ballardini si ritrova a vivere il dramma di Pioli. Guida una squadra più esperta e coperta di quella del suo precedessore grazie al 3-5-1-1, ma le difficoltà di costruire gioco restano immutate. E anche il mercato, con gli acquisti del trequartista brasiliano Ibson e della mezzala Friberg, difficilmente risolverà il problema della regia. A meno che Ibson non sia davvero capace di giostrare alla maniera di Hernanes, al quale viene accostato da qualche osservatore.
Ma in attesa di verificare le qualità dei nuovi e i loro tempi d’inserimento, Ballardini farà bene a riconsiderare la sua rosa e a riaprire le porte a giocatori come Cristaldo e Laxalt, i giovani che con il loro entusiamo e le buone qualità tecniche sembrarono capaci di riscattare, in qualche momento, la grigia stagione del Bologna. Accanto a un Bianchi finalmente più sicuro di sè, il Churry potrebbe fare degnamente la sua figura e portare vivacità e spirito d’iniziativa al reparto. E nella giostra degli esterni e dei rifinitori un posticino per Laxalt potrebbe essere una scelta vincente.
Per agganciare il tram della salvezza servono le forze e le qualità di tutti, specie con un organico mal assortito come quello del Bologna. Ci pensi Ballardini: non sia rigido nelle sue filosofie di gioco e non tagli fuori la parte verde della squadra dalle sue strategie. A volte la coerenza è il peggiore dei mali.