Tre gol della Fiorentina fotografano in modo impietoso ma realistico il divario tra una squadra di alta qualità tecnica e la povertà del Bologna di oggi. Ilicic, Borja Valero e Rossi (goleador di giornata) scavano il solco con giocate micidiali, accelerazioni, colpi d’estro che sono negati a comuni mortali del pallone, come i giocatori di Pioli.
Dopo un’inizio decisamente favorevole, con bel piglio atletico, un tiro di Cristaldo quasi a freddo e pressing altissimo, il Bologna ricade nei suoi eterni errori di disimpegno e concede alla Fiorentina due gol e una serie di occasioni da rete, sventate da un Curci davvero in buona giornata.
Ma davanti al portiere rossoblù c’è un Krhin che grida vendetta e perde palloni fatali ad ogni tentativo di rilanciare il gioco. Dai suoi errori nascono due dei tre gol viola, propiziati anche dalla lentezza di Natali e Antonsson nelle chiusure difensive. Arriva così, inevitabile, la sconfitta numero otto del Bologna, la quinta in campo esterno, contro un avversario troppo superiore per consentire un riaggancio alla squadra di Pioli. Dopo il tiro in apertura di Cristaldo bisogna aspettare il 32′ della ripresa per annotare un’altra conclusione del Bologna firmata da Kone.
Nel mezzo c’è anche una metamorfosi tattica: dal pretenzionso 4-2-3-1 inziale, con tre rifinitori alle spalle del solo Cristaldo, a un 3-4-1-2 con l’ingresso di Mantovani in difesa e di Bianchi ad affiancare il Churry nella, linea d’attacco.
Ma anche la nuova formula ottiene risultati modestissimi e rinnova la sgradevole sensazione di impotenza della squadra. Il povero Pazienza non può da solo arginare un centrocampo come quello dei viola, mentre Diamanti e Kone si sacrificano in copertura correndo spesso a vuoto. Cristaldo pare sempre il più vitale e spumeggiante, ma arriva in zona tiro regolarmente sfiatato per il grande lavoro di pressing che si carica sulle spalle. Quanto a Laxalt, viene giubilato e riabilitato con troppa fretta, mentre avrebbe bisogno di un po’ di continuità per inserirsi compiutamente negli schemi. Ultima osservazione: in attesa di un regista che dovrà per forza arrivare dal mercato di gennaio, è bene insistere con Della Rocca, visto in campo nel finale di gara. Un rendimento superiore a quello del Krhin attuale saprà sempre assicurarlo. E la difesa correrà meno rischi.
Con 12 punti, e il penultimo posto solitario, la classifica del Bologna è la più drammatica di sempre. Eppure c’è ancora una possibilità di riemergere, di risalire la china punto su punto. Servono un bravo regista al mercato di gennaio e un po’ di logica tattica, che Pioli sembra aver smarrito nel folle sperimentalismo di questi mesi. Senza questi due correttivi, ogni sforzo rischia di essere vano.