Il gol questo sconosciuto. Nemmeno un calcio di rigore consente al Bologna di perforare la rete avversaria. Dal dischetto il destro violento e incrociato di Rolando Bianchi trova le mani tese di Rafael e la trasferta di Verona produce solo un pareggio senza gol con patema finale.
Il batticuore degli ultimi minuti nasce dall’espulsione di Cristaldo. Dopo un battibecco con l’ex rossoblù Moras (e relativo cartellino giallo), il giovane argentino trova modo di rifilare una gomitata al greco proprio sotto gli occhi dell’arbitro. Espulsione automatica e Bologna in dieci uomini in un finale avvelenato, dove la truppa di Ballardini riesce comunque a contenere i rischi.
Dopo le sconfitte immeritate contro Milan e Roma il Bologna conferma la crescita di qualità della squadra e mostra perfino una certa agilità di manovrà, obbligando il Verona (vedovo di Toni) a un costante ripiegamento difensivo. Lo schema è il 3-5-1-1 con Kone alle spalle di Rolando Bianchi, ma un infortunio all’inguine del greco costringe Ballardini a rilanciare subito nella mischia Cristaldo.
Non è mai un Bologna travolgente, perché fatica a recapitare cross di qualità nel cuore dell’area ma la solidità ritrovata di Krhin, l’esuberanza di Lazaros e il temperamento di Perez offrono ai rossoblù una costante superiorità a centrocampo. Se Morleo e Garics fossero anche capaci di mettere in mezzo qualche traversone invitante, il Bologna potrebbe perfino mangiarsi il cuore di questo Verona attendista.
Ma proprio in avvio di ripresa un netto fallo in area su Lazaros consegna al Bologna l’opportunità di battere dagli undici metri. Bianchi reclama pallone e battuta ma il suo destro è intuito da Rafael. Neppure l’occasione mancata smonta il Bologna che va ancora al tiro con Krhin e poi sfrutta gli innesti di Moscardelli per Bianchi e Ibson (al posto di Perez) per rendersi più volte pericoloso. Tocca al brasiliano fallire di un soffio l’aggancio in scivolata a due passi da Rafael.
Nel finale una paratissima di Curci su Romulo che cercava il tiro della domenica e poi l’assurdo show di Cristaldo, che si fa espellere per una ripicca bambinesca, per fortuna senza conseguenze.
Il Bologna incassa un altro punto prezioso, visto lo stallo della concorrenza, e guadagna certezze importanti prima della catena di scontri diretti con le rivali nella lotta di coda. Fermo restando il modulo, Ballardini può ancora lavorare sugli interpreti, cercando uno spazio fisso per il brasiliano Ibson, che sembra capace di ispirare e concludere. Non ha la forza trascinatrice di un Diamanti ma possiede la classe e la lucidità di un talento vero.
Forse toccherà proprio a lui risolvere anche il problema del gol.