La possibile “presa per i fondelli no vax” ha solide basi scientifiche nell’insensibilità. Solo l’indifferenza verso chi soffre può indurre qualcuno a lanciare via social l’annuncio di un esperimento medico su un “bambino/a volontario/a”. Il fatto che la malattia da affrontare sia, nel caso specifico, solo una parotite non cambia la questione. Il fatto che a pubblicizzare l’esperimento su Facebook sia qualcuno che si dice medico, la cambia eccome. C’è un terzo fatto: l’annuncio, del dottor Fabio Franchi, è stato ritirato nel giro di poche ore e ancor prima del divieto impartito dal ministro della Salute. Questo fa propendere per l’ipotesi “presa per i fondelli”. E il cerchio si chiude.

Ma affrontiamo comunque la questione con metodo scientifico, nonché sperimentale su queste pagine, analizzando tutte le possibilità. Che oggettivamente sembrano essere solo un paio. Delle due l’una: si è trattato di una sorta di scherzo-provocazione, ma se è così non fa ridere. Oppure: non era affatto uno scherzo e anzi l’annuncio aveva pretese di serietà. E messa così fa ancora meno ridere. Quanto alla provocazione si può fare di meglio.

Continuiamo l’esame del caso e una possibile diagnosi. Il dottor Fabio Franchi è piuttosto conosciuto in quanto medico no vax. Anche se lui pare ambire a confini più vasti e tanto per fare un esempio, ha definito in un libro l’Aids una grande truffa. Con buona pace per chi ci è morto. Se ne potrebbe dedurre che tutto sommato, fra esperimenti via Facebook ed editoria competitiva, il dottore in questione non renda un buon servizio nemmeno al popolo dei no vax e alla loro caccia alla credibilità. E non è una buona diagnosi finale.

Resta un dettaglio pratico. Consiglieremmo all’autore di post di non scrivere in fondo ai suoi annunci: “Firmato: Franchi (Erode per gli amici)”. Rende più difficoltosa la ricerca a fini sperimentali di “bambini volontari”. E una volta di più non fa ridere.

                                                                                               Gianluigi Schiavon