Era stato comunicato che la sentenza Uefa era stata rimandata di 24 ore, invece si trattava solo di 12. È arrivata dal fischietto dell’arbitro francese Benoit Bastien che a 10 minuti dal termine si è letteralmente inventato un rigore risultato fatale. Questa non deve però essere una giustificazione.
Non devono essere giustificazioni neanche la sirena che suonava ad ogni attacco del Milan (è stata chiesta la sospensione della partita da Leonardo), i palloni tirati in campo diverse volte negli ultimi 5 minuti né il corner del gol dei greci, toccato prima di mano e poi battuto (stesso episodio che aveva portato al fallo di Calhanoglu 5 minuti prima).
Il Milan ci aveva messo del suo in una partita segnata in buona parte dalla sfortuna perché i greci sono proprio poca cosa. Il Milan parte subito con la testa da un’altra parte ma fortunatamente la prima occasione, dopo 15 secondi, viene sciupata dai greci. A quel punto i rossoneri si mettono bene in campo e controllano senza grandi problemi. Qualche occasione dalle due parti ma nulla più.
Il Milan praticamente gioca in 9 uomini. Calhanoglu è imbarazzante e con lui Higuain che non è più in grado neppure di stoppare un pallone. Ciononostante Abate guida la difesa contri i modesti avversari.
Il Milan resta in controllo sino a quando, su calcio d’angolo, tutti i giocatori si addormentano. Castillejo si mette vicino alla bandierina, risultando inutile poiché la palla lo supera nonostante l’angolo sia stato battuto corto. Podence si gira ed entra in area indisturbato mettendo la palla sulla testa di Cisse. Gol che sblocca la partita e carica i greci oramai spenti. Il Milan reagisce e crea alcune occasioni con tiri da fuori che escono di pochi centimetri. I rossoneri non sono in grado di addormentare la partita ma pare possano far male. In compensa un tiro deviato da Zapata supera Reina con una traiettoria pazzesca. Questo lo zampino della malasorte. Il Milan si trova fuori dalla coppa la rimette la partita sui binari giusti pochi minuti più tardi grazie al gol meritato di Zapata, a segno di testa da corner.
Cinque minuti più tardi Gattuso, che sino a quel momento non avrebbe potuto far nulla di più con i giocatori contati, commette un errore. Fuori Cutrone, ragazzo che ci mette sempre tutto, per Laxalt. Errori:
1. aver tolto un attaccante per un giocatori più difensivo
2. aver inserito uno che in questo momento non la prende proprio
3. aver lasciato in campo giocatori che, più di Cutrone, avrebbero meritato di uscire. Calhanoglu o Castillejo a centrocampo o, volendosi coprire, Higuain.
Ebbene, pochi minuti più tardi la sentenza, comunque pazzesca, del rigore inesistente.
Senza altri attaccanti per provare a raddrizzarla nuovamente il disperato mister butta nella mischia Halilovic. Qualche mischia e nulla più nell’assalto finale rossonero che segnano una delle figure peggiori della propria storia.
Nella serata sono proprio pochi a salvarsi. Detto di Abate, che probabilmente ha permesso di risolvere il problema del centrale extra da cercare sul mercato, buona prova anche di Bakayoko, che ha recuperato tantissimi palloni perdendone solo un paio. Bene anche Calabria che ha spinto e coperto sempre a tempo con i due centrali a supportarlo.
Il vero errore è stato arrivare in Grecia a disputare una partita decisiva. Fatale, a conti fatti, la sconfitta casalinga con il Betis.
L’uscita probabilmente cambierà i piani della società per il mercato di gennaio. Ora ci si può concentrare sul campionato anche se è necessario recuperare gli infortunati, sperando che Suso non abbia nulla di grave. È uno dei pochi con qualità e stasera la sua mancanza si è fatta sentire.