Martedì scorso, chiacchierando con un amico molto vicino al Milan, ho detto: “Secondo me con Bacca avanti faremo poca strada”. Lui ha sgranato gli occhi chiedendomi se avessi visto la partita con il Torino. Ebbene, ovviamente l’avevo vista così come ho visto quella di questa sera a Napoli. Carlito non fa la differenza. Non si crea occasioni, ora entra maggiormente nel gioco ma è leggerino. Per farlo rendere serve un gioco differente rispetto a quello visto a Napoli dove è stato impalpabile.
La fase difensiva del Milan ha delle pecche, ma è comprensibile con un modulo che prevede i terzini avanti e indietro come due stantuffi. I quattro difensori devono ancora affinare i meccanismi. Mertens è stato libero di calciare in porta rientrando verso il centro dalla fascia ben quattro volte! Abate largo e Gomez un po’ lontano gli hanno lasciato la strada libera.
La partita è stata condizionata da episodi. Abate ha sbagliato la prima occasione a porta vuota mentre Milic ha segnato il gol del vantaggio ciccando la palla. I giocatori rossoneri, dopo aver subito un doppio svantaggio recuperato dalle reti di Niang e Suso ad inizio ripresa, sono cascati nella rete napoletana. Mertens, il migliore in campo, è un grandissimo cascatore. Lo dissi già lo scorso anno e non in occasione di una partita con il Milan. Sempre in terra anche in assenza di contatto. Sarebbe ora di punire i simulatori perché la speranza nell’onestà dei calciatori in Italia è vana. È triste constatare come questi sportivi si commuovano per i morti sotto le macerie e li onorino con la disonestà. Certo, perché simulare è un comportamento non onesto.
Detto ciò Kuco ha sbagliato pienamente perché ha lasciato i compagni in 10 con un quarto d’ora da giocare e un gol da recuperare. Niang è stato ingenuo a contrastare Reina sul rilancio e il portiere non ha fatto nulla per non cadere. Il Milan è riuscito a finire una partita corretta in 9 uomini.
I rossoneri non hanno giocato male nella prima parte dei due tempi. Pero sei gol subiti in due partite sono troppi e Montella dovrà correre ai ripari. In compenso nella fase offensiva sono molti i giocatori che si propongono. È bello vedere i tanti giovani e constatare che ci sono ben sei italiani da Milanello in nazionale. Ecco il Milan dei giovani italiani che ci fanno ben sperare per il futuro, un blocco sul quale costruire gli anni a venire. Quello attuale, senza qualche intervento sul mercato che è stato nullo, sarà ancora di transizione a meno che Montella sappia fare i miracoli.