Il Milan doveva dare continuità dopo la splendida vittoria a Roma. Coloro che avrebbero fatto la differenza però erano in tribuna: Ibra e Calhanoglu ma anche Mandzukic e Bennacer. Manca la carica dello svedese a metà campo prima dell’inizio ma soprattutto mancano troppi titolari.
Pioli sceglie Leao quale terminale offensivo con Rebic a sinistra e Castillejo a destra. Nel primo tempo non funziona nulla. La palla gira lentamente, Kalulu non mette un cross preciso e con Castillejo la fascia destra non crea preoccupazioni. A sinistra non va meglio. Hernandez non riesce mai a sfondare e Rebic non fa mai la cosa giusta. Con Leao latitante l’unico che riesce a dare palpitazioni è Diaz. Molle il suo tiro dal limite mentre più efficace l’incursione in area del 7 rossonero che si fa respingere da Musso il tiro di destro. Kessie e Tonali fanno bene la diga a centrocampo. Sandro è veloce e chiude bene, insieme a Frank costruiscono bene senza però trovare chi possa valorizzare i loro strappi. La difesa si comporta bene, attenta nelle ripartenze. In fondo l’Udinese è venuta a San Siro con la chiara idea di difendersi ordinatamente provando a trovare il gol in ripartenza.
La partita è spezzettata e Massa non lascia giocare rallentando spesso il gioco.
Nella ripresa Pioli inserisce Meité per Tonali.
La ripresa inizia in modo imbarazzante. Lappa che viene passata a Romagnoli che cede a Kalulu, la palla torna a Romagnoli. Di fatto passa quasi un minuto e, da aver dato il via al gioco, non abbiamo superato la metà campo. La campanella suona dopo un minuto quando Hernandez sbaglia il passaggio indietro per Donnarumma con Romagnoli che salva miracolosamente sulla riga. Meité tira da fuori area e sul corner Kessie colpisce di testa. Doppio Musso e partita ancora bloccata sullo zero a zero. I rossoneri si muovono male. Non sono all’unisono, come se non si allenino insieme. Castillejo tra cadute per falli non subiti e falli commessi è un disastro. In compenso è il più propositivo e volenteroso. A Leao manca il concetto della prima punta, non passa davanti al difensore su nessun cross. Rebic è in affanno e così Pioli lo sposta nel ruolo di prima punta arretrando Leao in linea con Hauge e Castillejo. Pioli vorrebbe inserire Saelemaekers e Krunic, a conferma che le cose non vanno.
Queste partite sono pericolose e puntualmente arriva la punizione. Becao colpisce di testa dal dischetto del rigore e Donnarumma, Mr. vorrei 10 milioni, ci mette una bella papera. Udinese avanti.
Ci si chiede come si possa segnare un gol con queste seconde linee. Troppe assenze. Bennacer per la fase di costruzione e soprattutto i tre già citati per l’attacco. Con Calabria e Saelemaekers le cose cambiano leggermente. Come mai Pioli li ha lasciati in panchina?
Chi li sostituisce non è all’altezza. Mi spiego. Puoi sopperire a Hauge in campo se hai Ibra, Calhanoglu e Rebic. Passi la presenza di Diaz ma con gli stessi tre già citati in campo. E poi c’è Leao. Mi chiedo: è complicato imporgli di correre sino allo sfinimento o spiegargli due semplici movimenti, magari da fare insieme a due compagni? È possibile vedere per 90 minuti i giocatori non trovarsi o fare movimenti sempre in contropiede? Non capirsi! Come se non si allenino insieme!
Troppo scadenti le seconde linee se impiegate tutte insieme. Sono ragazzi che hanno bisogno di una guida, di leader. Senza Ibra e gli altri sono smarriti.
All’ultimo secondo è arrivato il pareggio su calcio di rigore per folle fallo di mano di Larsen. Un punto non cambia nulla. Certe partite sono da vincere, senza se e senza ma. Non solo il primo posto è sfumato, ora lo è anche il secondo perché la Juve deve recuperare una partita. Forse Pioli dovrebbe riappendere la classifica perché serve una sveglia delle seconde linee se vogliono indossare la maglia del Milan.