Lento, senza coralità e con passaggi di 20 metri dopo un’infinità di tocchi. Questo il Milan del primo tempo che per lubghi tratti subisce il Sassuolo. Sia fisicamente che tatticamente. La squadra di De Zerbi attacca avanzando, il Milan nella propria lentezza non la fa correre a vuoto e perde quasi tutti i confronti diretti.
A San Siro si festeggiano i 120 anni dalla nascita della società. Tante le leggende giunte allo stadio che però non ispirano gli 11 rossoneri in campo oggi. L’arbitro Manganiello evidentemente non ha ricevuto una fetta di torta e così, in due occasioni dubbi, sul gol di Hernandez annullato e il fallo di mano di un difensore, penalizza il Milan. I cartellini gialli sono distribuiti con la solita mancanza di uniformità, non nella partita stessa ma in confronto ad altri match. Non è chiaro se l’arbitro lascia correre o fischi i falli scontentando tutti.
In compenso nei primi 45 minuti il Milan è la brutta copia di quello visto a Bologna. Non c’è coralità nella manovra, il possesso palla è al 50% e le conclusioni in porta assenti. Sembra tornati a Giampaolo.
La ripresa inizia come il primo tempo, poi il Sassuolo rifiata. Pioli aumenta la qualità inserendo Paquetà al posto di Kessie. Il brasiliano entra con buon piglio. Gli altri, Suso e Calhanoglu in particolare, sonnecchiano. Il turco conclude in paio di volte e così Bonaventura, che continua ad avere la testa un po’ bassa. Benacer sbaglia molto ma per fortuna il Sassuolo non ne approfitta.
Il Milan aumenta il possesso palla e prova soluzioni alternative. Pegolo compie ottimi interventi e i nostri iniziano a sentire la pressione dei minuti che passano. La palla non vuole entrare. C’è sempre un rimpallo e qualcuno che si interpone. Potenzialmente le occasioni ci sono ma manca sempre l’ultimo metro. Pioli toglie Piatek per Leao. Continua a non essere chiaro come mai, visto che Leao non è una prima punta, il mister continui ad alternarlo al centravanti. Il portoghese coglie la traversa a poco meno di dieci dalla fine. Suso è un fantasma ma Pioli aspetta di essere a cinque dalla fine per toglierlo. Poco dopo altro legno per Leao, questa volta palo. È una partita segnata ma resta il rammarico di non averci provato per 90 minuti. Non è concepibile come si sia potuto non giocare il primo tempo. Invece di scendere con il coltello tra i denti i giocatori hanno messo in mostra tutti i loro limiti caratteriali e tecnici. Detto questo, c’era in campo anche un ottimo Sassuolo che nel primo tempo ha dato tutto attendendo maggiormente nella ripresa e sperando nelle ripartenze, in fondo mai avvenute se non si qualche errore nostro.
Si sapeva che il Sassuolo è squadra di altra caratura rispetto a Parma e Bologna però visto la sconfitta del Napoli e il pareggio del Torino i tre punti sarebbero stati fondamentali. In fondo, vista la classifica, lo sarebbero sempre. Che pioli l’abbia tolta dalle porte di Milanello?