La partita con il Napoli era pericolosa perché giocata dopo tre giorni dalla trasferta di Manchester mentre i partenopei erano comodi a Castel Volturno. Inoltre il Milan in casa ha sempre fatto fatica con le grandi e la mancanza di punte non era un buon indizio.
Primo tempo giocato con grande equilibrio. Nessuna vera occasione con le due squadre attente a chiudere qualsiasi linea di passaggio. Il Napoli ha tenuto maggiormente la palla e così il Milan ha atteso maggiormente tentando di ripartire.
Entrambe le squadre hanno provato a giocare costruendo dal basso. Tonali si è inserito tra Tomori e Gabbia, i due centrali della serata, non riuscendo però a trovare i compagni, un po’ per suoi limiti e molto per il buon pressing partenopeo.
Castillejo e Krunic, larghi, non hanno reso nella fase offensiva come si sarebbe sperato. Il primo non si è quasi mai accentrato e mai ha puntato l’avversario, il secondo era risultato molto più efficace giovedì al posto di Calhanoglu. Il turco però è in campo anche se, comprensibilmente non in forma.
Gli esterni di difesa spesso salgono insieme. Io ho visto tantissime partite con Maldini e Tassotti in campo. Quando uno saliva l’altro stava più indietro. Oggi è un calcio diverso ma così, quando Dalot e Castillejo perdono palla in uscita il Napoli può ripartire veloce portando troppi uomini per la nostra squadra scoperta. Politano cicca il tiro da dentro l’area che diventa imparabile per Gigio. È il quinto della ripresa e sarebbe ora si iniziasse a giocare con l’idea di provare a segnare piuttosto che portarsi stancamente verso il novantesimo. In Napoli può ora aspettare maggiormente. Lo fa arretrando di una ventina di metri la linea di pressione e intasando ancora di più gli spazi nella propria metà campo.
I partenopei sono più reattivi e arrivano prima sui palloni. Donnarumma para poco prima del quarto d’ora una conclusione di Zielinski tenendo il Milan in partita.
Gattuso manda in campo Osimhen per sfruttare le ripartenze, Pioli Rebic, Saelemaekers e Diaz per Krunic, Castillejo e Calhanoglu, tutti e tre insufficienti con solo l’ultimo con l’attenuante del rientro. Con i neo entrato i ritmi di gioco cambiano.
A Leao si chiederebbe continuità ma per ora il portoghese prosegue a giocare in punta di piedi. Non ha proprio i movimenti della punta e gli manca la grinta. Non l’ha proprio nel DNA. Al 65 Rebic lo pesca davanti a Ospina e, invece di sfondare la porta, il portoghese la cicca! Non vedo l’ora rientro un punta per vederlo seduto in panchina.
Rebic devia di testa una punizione di Tonali. Ospina è bravo e fortunato. Cinque minuti dopo medesima punizione e Koulibaly manda in angolo.
Purtroppo ci manca proprio una punta. A inizio anno dissi che sarebbe servito Llorente. Non si prese un vice Ibra attendendo gennaio per correre ai ripari. Intanto si erano persi già dei punti. Poi si optò per Mandzukic. Niente da dire sulle qualità, peccato non averlo mai visto in campo! La mancanza della punta si riscontra anche dai marcatori delle ultime partite: Kjaer, Dalot, Krunic e Kessie. L’ultimo gol di una punta è di Rebic con la Roma.
Il Milan ha avuto un ottimo andamento lontano da San Siro. Per contro in casa abbiamo perso tantissimi punti. Inter, Juve, Napoli e Atalanta. Tutte sconfitte nelle quali si è avverato chiaramente la mancanza di un finalizzatore.
Stasera poi ci si è messo anche Pasqua che, richiamato al VAR non ha dato un evidente rigore per fallo su Hernandez. Bakayoko colpisce il francese spostandogli il piede poco prima che questo lo appoggi a terra. Piedi messo storto e caduta inevitabile. Replay da una sola un’inquadratura e probabile decisione di un tocco troppo leggero. Poi, due minuti dopo, fischiato fallo a Rebic per evidente contrasto di spalla. Al croato probabilmente scappa una parola e il permaloso lo ha espulso. Detto ciò, non sarebbe cambiato nulla. Un pareggio ci avrebbe lasciato comunque troppo lontani dall’Inter.
P.s. già che ho Napoli nella cronaca. Trovo allucinante la vicenda Juve – Napoli. Dapprima l’annullamento della sentenza, quindi l’infinita attesa della data buona, da ultimo il rinvio con accordo tra i due presidenti. Invece di mercoledì si giocherà il 7 aprile. La Roma ha chiesto delucidazioni alla Lega. I fatti sono che la Lega non esiste, i diritti TV hanno un peso importante e De Laurentis è furbo e disonesto.