Quello con la Lazio era il primo vero banco di prova della stagione. Scontro con una diretta pretendente alla zona Champions e in forma. La partita è stata preparata perfettamente da Pioli e la squadra ha messo in campo il giusto atteggiamento per tutti i 90 minuti.
Romagnoli in difesa al posto di Kjaer rientrato stanco dalla nazionale. Kessie è a fianco di Tonali a centrocampo. Queste le novità proposte dal mister alle quali si è aggiunto quello in avanti con la copia Rebic-Leao causa indisponibilità di Giroud.
Il pressing alto, con Diaz che limita Leiva in costruzione e Kessie a uomo su Milinkovic-Savic, è efficace e dispendioso. Il Milan non lascia ai laziali tempo per la costruzione.
Leoa sulla sinistra è delizia e croce. Punta Marusic saltandolo regolarmente poi però è spesso impreciso o lezioso. Rebic come punta centrale fa quel che può: non nasce punta e non ha la stazza per essere la boa centrale.
I nostri costruiscono e creano tante potenziali occasioni. Manca sempre quel pizzico. Intorno al 25, ad esempio, palla in aerea sui piedi di Calabria che conclude e un minuto dopo sulla testa di Leao, occasioni giuste per gli interpreti sbagliati.
Il Milan continua a fare la partita e quando la Lazio alza leggermente il baricentro viene colpita. Palla recuperata e affidata a Leao che salta Leiva creando superiorità. Finalmente bel movimento dei nostri, palla a Rebic che gliela restituisce e il portoghese piazza in buca d’angolo.
Poco dopo è Hernandez a scendere sulla sinistra come suo solito. Dopo 60 metri palla al piede però non ha la lucidità di vedere Rebic libero, non semplicissimo da servire. Sull’azione seguente Florenzi, ordinato e diligente, tira conquistando un altro angolo dal quale nasce il rigore per fallo di Immobile su Kessie che però calcia sulla traversa con un’esecuzione insolita. Alta e centrale, mai visto dall’ivoriano. Il vantaggio è strameritato, di misura lascia rammarico.
I dubbi hanno accompagnato il rientro in campo. Il Milan rallenta rispetto al primo tempo e si allunga leggermente ma riesce a coprire bene il campo. Pioli toglie Leao, Florenzi e Kessie, giustamente applaudito nonostante rigore sbagliato e problemi contrattuali. Ibra si mette al centro e Rebic a sinistra che diventa subito protagonista. Il croato punta e mette in porta Ibra. Raddoppio meritato. Bakayoko in 10 minuti ne combina più che Bertoldo. Perde una palla per un colpo lezioso di tacco, fa un fallo da arancione e sbaglia davanti alla difesa. Si fa male ed esce dopo 10 minuti, meno male!
Il Milan è trascinato dai tifosi e non si risparmia. C’è benzina e i giocatori alternano mantenimento della palla ad accelerazioni. Inoltre i nostri vincono tutti i contrasti dimostrando maggior determinazione.
Romagnoli, con la fascia da capitano è esemplare facendo capire che può essere un’alternativa importante ai due considerati titolari.
Calabria e Tonali sono a livelli eccellenti. Se il terzino è in costante crescita da qualche stagione l’ex Brescia è un altro giocatore rispetto a quello visto sino a tre partite fa. In una serata dove tutti sono stati ben oltre la sufficienza, mi è piaciuto anche Maignan per la capacità di leggere le situazioni capendo quando fare ripartire velocemente l’azione (mai visto da Gigio).
Si diceva che il pubblico avrebbe potuto condizionare negativamente questi giovani per il peso di giocare a San Siro. Forse sarebbe potuto essere così lo scorso anno, ora questi ragazzi hanno maggior consapevolezza nei propri mezzi, danno tutto e il pubblico li capisce a accompagna.
Ora vediamoli sul palcoscenico europeo in una delle trasferte più difficili in assoluto, a Liverpool.