Ci sono giocatori che gli allenatori reputano imprescindibili. Giampaolo non fa eccezione. Di solito sono quelli più affidabili, non necessariamente i più talentosi, quelli che profondono il massimo impegno e la sufficienza piena la portano quasi sempre a casa.
Nel Milan alcuni tra gli imprescindibili di Giampaolo trovano tutti d’accordo, come Romagnoli, altri sono messi in discussione. Da tutti. Tranne che da Giampaolo. Suso è uno di questi.
Per fare un’analisi bisogna tornare allo scorso anno. Quando arrivarono Piatek e Paquetà lo spagnolo era infortunato. Il polacco, servito dai compagni, segnava. Poi è rientrato Suso che ha fatto un solo assist per il centravanti che ha iniziato il periodo difficile, sinora ininterrotto. Suso è talmente importante da aver convinto Gianpaolo a cambiare modulo e così, un convinto assertore del trequartista e le due punte, si è convertito al 4-3-3, proprio come era costretto a fare Gattuso.
L’aggravante è che Suso non ricambia la fiducia. Quando gli arriva la palla la manovra rallenta. Quasi mai arrivano suggerimenti alluminanti e il suo movimento a rientrare e tirare è scontato. Piuttosto si potrebbe provarlo sul piede giusto, a sinistra, imponendogli 10 cross a partita. Ma non è così. Nelle ultime partite il mister si è detto soddisfatto delle prestazione del numero 8. Il giorno dopo nessun giornale ha dato la sufficienza allo spagnolo. Neanche i fischi unanimi di San Siro gli hanno fatto cambiare idea. Suso è intoccabile.

La partita segue la falsariga delle ultime, tolti i 60 minuti di Torino. Il primo tiro, velleitario, è di Suso al minuto 23. Nel frattempo la Fiorentina è già in vantaggio. Calhanoglu tocca tre palloni, sempre indietro. Il quarto è consegnato ai viola. Ribery scherza i nostri difensori e si presenta davanti a Donnarumma, che respinge sui piedi di Chiesa, sgambettato da Bennacer. Rigore e gol di Pulgar. La reazione del Milan si limita a un tiro di Calhanoglu nel finale di primo tempo. Certo, possesso palla e qualche rabbiosa folata ma fino alla trequarti. Poi il nulla. Piatek è da solo sia nel ricevere, con Pezzera non la prende mai, sia in area dove Leao non accompagna.
La ripresa inizia allo stesso modo, con Krunic al posto di Kessie e la medesima pochezza rossonera. Poi Musacchio, un altro intoccabile fischiato da San Siro, pensa bene di fare un’entrataccia a centrocampo su Ribery. VAR e Milan in 10. Musacchio, dopo la pessima prestazione con il Torino, forse avrebbe meritato del riposo. Anche perché Duarte cosa lo abbiamo comprato a fare? Il suo gesto, in quel momento della partita, dovrebbe costargli il posto.
Giampaolo, che si dimentica di essere sotto di un gol, toglie la punta e rimette il centrale. Il Milan, già impalpabile prima, scompare del tutto. Calhanoglu perde un altro pallone al 66 e la Fiorentina raddoppia. La Fiorentina fa quello che vuole. Bennacer, non proprio brillante, provoca il secondo rigore. Chiesa lo sbaglia ma nulla cambia. Il terzo gol arriva ugualmente quando, al 78, Ribery irride Calabria e Duarte, facendo diventare semplice un gol che non lo era per nulla. Lo imita Leao.l che due minuti dopo segna il gol della bandiera. Ah, Suso era uscito da due minuti però si tratta di un caso.
Con il passare dei minuti la mezza protesta iniziale, con metà curva in silenzio, si trasforma in una contestazione corale di tutto lo stadio. Nessuno è esente. Giocatori, allenatore e società. Suso, tolto al 79, prende una bordata di fischi come poche volte ho sentito a San Siro. Tutti meritati.
Ora la situazione è veramente drammatica. Giampaolo non è adatto a una grande squadra ma probabilmente anche questa dirigenza non è all’altezza. E le dimissioni di Gattuso oggi fanno ancora più pensare…