Abbattete San Siro! Stasera avrebbero dovuto dichiararlo impraticabile e andare a giocare all’Arena Civica! Sarebbe stato meglio.
Il Cagliari riceve la notizia della salvezza matematica nel pomeriggio ma Semplici non cambia il suo schema. 11 giocatori dietro la palla con 5 difensori e 3 centrocampisti a intasare gli spazi davanti all’area. Avrei preferito perdere contro una squadra che, non avendo nulla da perdere né guadagnare, se la fosse venuta a giocare. Invece ai sardi pareva che un punto fosse la vita.
Il Milan in compenso è monotematico. Gioca male, imballato. I giovani sentono il traguardo vicino e sembrano un tennista con il match point che Bon riesce a chiudere l’incontro. Gli spazi sono intasati ma i nostri si ostinano a voler sfondare centralmente. Ovviamente non si passa.
L’unica azione degna di nota nei primi 44 minuti è un tiro di Saelemaekers. Manca la qualità nelle giocate. Diaz ci prova ma i cagliaritani raddoppiano sistematicamente. Calhanoglu va a sprazzi. In una partita nella quale avrebbe dovuto prendere la squadra per mano non riesce a fare due cose giuste di seguito. Troppi errori.
Nella ripresa è il Cagliari ad andare vicino alla rete due volte con colpi di testa. Donnarumma si fa trovare pronto ma il rischio di andare sotto non sveglia i compagni. Pioli cambia gli uomini ma non lo schema. Questi match si possono sbloccare allargando il gioco, costringendo i cinque difensori a coprire il campo in tutta la larghezza e, perché no, buttando in area palloni con tanti giocatori a saltare. Manca Ibra e, non è chiaro, Mandzukic resta seduto in panchina. Pioli lo manda in campo a due minuti dal termine e l’azione del potenziale vantaggio arriva proprio quando il croato fa sponda di testa per Castillejo che batte a rete trovando il difensore sulla strada del gol. Lo spagnolo è il più vivace ma la confusione finale non porta a nulla. In compenso Meīte è inguardabile. Tocca 10 palloni tutti indietro e fa fallo inutili.
La partita finisce con un pareggio e la classifica diventa da brividi. Raggiunti dal Napoli che banchetterà con il Verona e con la Juventus a un punto. Domenica i bianconeri giocheranno a Bologna mentre noi a Bergamo. Coefficiente di difficoltà delle due partite imparagonabile.
Mi sarebbe piaciuto vedere giocare a calcio l’Inter ieri e avere degli arbitri decorosi sia a Torino che a Firenze.
Detto questo ce la siamo andati a cercare. Il destino è ancora nelle nostre mani, basta vincere a Bergamo.