La scorsa estate Alessio Cerci era stato candidato a “colpo di mercato” per il Milan. Poi, vuoi difficoltà accordo con il Torino del “partner” Cairo o il poco entusiasmo dell’ambiente, la trattativa era sfumata anche e soprattutto per l’intromissione dell’Atletico Madrid. L’attaccante della nazionale era approdato alla corte di Simeone dove ha collezionato solamente 9 apparizioni e un solo gol rendendo così fallimentare la sua avventura in Spagna.
Per contro il botto di fine estate in casa Milan era stato Fernando Torres che non si è mai inserito negli schemi della squadra. Il Nino si è sempre impegnato e Inzaghi ha anche puntato su di lui per qualche partita. Lo spagnolo però ha spesso giocato spalle alla porta, tenendo palla e facendo salire la squadra. Difficile segnare con questo sistema e poi lo stesso lavoro lo avrebbe potuto fare Pazzini.
Ora Torres e Cerci cambieranno casacca. Il primo tornerà nel club dove è esploso ed è adorato, Cerci arriverà a Milano accompagnato da più di una perplessità. La prima legata alle voci che hanno accompagnato la trattativa legata al suo ritorno in Italia. Sembrava destinato all’Inter, che aveva trattato direttamente con lui, ma poi è arrivato sulla sponda rossonera del Naviglio per le grandi capacità di Galliani. Seconda perplessità. La trattativa prevede uno scambio di prestito di 18 mesi (con pagamento dell’ingaggio del proprio prestato, a noi gli 8 milioni di Torres) ma qualora una squadra si presenti a Madrid a fine anno l’Atletico potrebbe cederlo. Quindi rossonero a tempo determinato? Oppure destinato a valorizzarsi ma “non troppo”?
Noi siamo romantici. Amiamo chi professa l’amore per i colori della nostra maglia e possa diventare una bandiera. Non ce ne vogliate. Siamo nostalgici con ancora nella testa Baresi, Maldini e Ambrosini, giusto per citare solo gli ultimi Capitani (con la C maiuscola). Ci piace El Shaarawy che dà sempre l’anima e spero fortemente che l’arrivo di Cerci, che può fare tranquillamente l’esterno, non sia preludio a qualche colpo di mercato al contrario. Sappiamo che il bilancio è in rosso e che ci sono voci più che fondate legate al Faraone. Però per tornare protagonisti e puntare seriamente al terzo posto, serve un progetto a lungo termine, senza giocatori da rivalutare…