Nel mercato di gennaio potremmo vendere anche Pioli. Certo, perché sebbene Ibrahimovic gli abbia detto “sono qui per fare il calciatore e non l’allenatore” (ma vi sembra che ci possano essere dubbi?) di fatto non pare così.
Dopo un’infinità di partite e diversi allenatori il Milan torna a due punte. Ora, sicuramente Pioli non lo ha letto dal mio blog altrimenti lo avrebbe fatto molto prima, il cambio pare proprio dettato dallo svedese. Il cambio di modulo è anche coinciso con l’esclusione di Suso, invocata da mesi da chiunque abbia a cuore il Milan, con un gioco più fluido. Sia chiaro, Castillejo non ha fatto sfaceli come esterno a destra, ma almeno ha corso dall’inizio alla fine. Già rispetto a Suso tutta un’altra musica. Se poi aggiungiamo l’assist per il gol del vantaggio di Leao, con lo spagnolo astuto a battere subito la punizione e il portoghese fortunato nel trovare il rimpallo fortunato, ecco che l’assenza di Jesus non si sia per nulla sentita.
E allora. Ci voleva Ibra? Evidentemente sì. Sicuramente per il gol del raddoppio che lo svedese ha segnato grazie a un tiro di prima da dentro l’area. La prima partita che si conclude senza sofferenza e con una vittoria netta su un campo difficile. Il Cagliari nelle ultime giornate non è la corazzata d’inizio stagione. Quella con il Milan è la quarta sconfitta consecutiva ma, se pensiamo alla penultima, in casa con la Lazio, i sardi, in vantaggio sino al 92mo, sicuramente meritavano un’altra sorte.
La vittoria di Cagliari ha visto anche una diversa coesione tra i compagni. Gli abbracci tra i giocatori, sul gol del raddoppio, la raccontano lunga. Kessie è stato perfetto recuperando una marea di palloni e Bennacer, al suo fianco, ha confermato concretezza, tempi di gioco e buoni piedi.
Per contro Hernandez è rimasto piuttosto bloccato. Un peccato non averlo visto scendere con la consueta continuità. E proprio su Hernandez che completo il mio pensiero, che Pioli non ha sicuramente letto perché altrimenti avrebbe capito che, oltre alle due punte, bisognerebbe giocare a tre dietro. Oggi le squadre più forti giocano con il 3-5-2, ma non è solo questo ovviamente il motivo. Romagnoli – Musacchio e Caldara sarebbero stati perfetti per formare un trio affidabile. Con Hernandez e Conti a spingere a tutta fascia e due attaccanti a sfruttarne i benefici a mio avviso avremmo avuto più benefici dell’asfittico 4-3-3. Visto che un primo passo in avanti c’è stato, anche se non c’è ancora da stare “Allegri”, spero che Ibra possa vederla come me!