Tutta Italia sperava in un passo falso del Milan che avrebbe aperto una crisi. La trasferta di Bologna era l’impegno più difficile per una grande nel sabato della prima di ritorno.
La squadra di Sinisa ha trovato la quadratura del cerchio nelle ultime settimane. Ricerca della riconquista della palla muovendosi in avanti e Soriano a inventare in avanti. Fortunatamente il tallone d’Achille bolognese è la fase conclusiva e così, complice Donnarumma, la porta rossonera è rimasta inviolata sino a 10 minuti dalla fine.
Pioli ha dovuto ovviare alla doppia assenza di Calhanoglu e Diaz. Così, falliti gli esperimenti Meité e Krunic, il ruolo di trequartista è toccato a Leao. Il portoghese ha toccato tanti palloni avendo il tempo di “portarli su”. Questo gli ha permesso di giocare fronte porta puntando gli avversari. Non ha l’automatismo dell’ultimo passaggio ma è sempre pericoloso. Un esperimento da sviluppare e riproporre sicuramente.
Il Milan è partito bene giocando meglio del Bologna per una buona trentina di minuti della prima parte di gara. Ibrahimovic è in ogni azione facendo la sponda, proponendosi e concludendo. Il vantaggio arriva su rigore evidente per fallo si Dijks su Leao che lo ha aggirato. Ibra sbaglia ma Rebic realizza raccogliendo la respinta di Skorupski. Il portiere bolognese si supera in almeno tre episodi nel primo tempo. Per contro Donnarumma non si fa sorprendere disinnescando tre occasioni nitide dei rossoblu.
La ripresa vede gli stessi 22 in campo e la medesima inerzia. I ritmi non sono forsennati. Non succede nulla sino al decimo quando Soumauro entra in “bagher” per anticipare Ibra. Altro rigore netto. Questa volta batte Kessie e segna il raddoppio.
Il Milan, senza ritmi forsennati, gioca bene. In fase difensiva tutti coprono bene il campo. Kessie è ovunque oscurando li prestazioni, di sostanza ma non eccezionali, di Tonali e Saelamaekers. Tomori, all’esordio da titolare a sette giorni dallo sbarco a Milano, si disimpegna bene a fianco di Romagnoli. Manca qualcosa in fase di costruzione e così ci pensa Gigio al rilancio per Ibra. Lo schema è chiaro. Tentare di partire giocando dal basso e, in caso non sia possibile, lancio lungo per lo svedesone.
A trenta dal termine Pioli toglie Rebic e Tonali per Krunic e Bennacer. Bentornato al nostro regista che tanto ci è mancato. Leao si sposta in fascia, per una decina di minuti prima di lasciare il posto a Mandzukic. Buona la partita del portoghese sia per il rigore procurato che per molte giocate.
Il Milan è in controllo ma i ritmi compassati per qualcuno corrispondono a leggerezza. Rebic e Saelamaekers sbagliano banalmente e così anche Hernandez in uscita. Il pallone perso sulla trequarti risulta letale e Poli segna il gol dell’ex. L’inerzia della partita cambia totalmente. Il Bologna arriva primo su tutti i palloni e costruisce azioni pericolose. Il Milan soffre negli ultimi 15 minuti. Kessie è ovunque facendo da diga ma anche riproponendosi in avanti. Si esce dal Dall’Ara con i tre punti. I primi del girone di ritorno.