Un Milan incerottato ha vinto al Vigorito. Il successo ha un valore ancora maggiore perché ottenuta in inferiorità numerica per ben 60 minuti.
Al 30º Tonali entra in ritardo con la gamba alta. Pasqua giustamente lo punisce con il giallo. Gioco pericoloso ma nessuna volontarietà né possibilità di far male. Il varista Di Paolo richiama l’arbitro a rivedere l’intervento. Primo sbaglio perché l’errore sarebbe dovuto essere segnalato in caso di volontarietà. Secondo sbaglio invece di Pasqua che cambia la propria decisione cacciando Tonali e lasciando il Milan in 10. Inoltre l’ex Brescia sarà assente con la Juve. A pensar male a volte ci si prende, diceva un famoso politico italiano.
Il Milan nel frattempo era andato in vantaggio grazie a un rigore per fallo su Rebic. Kessie segna. In concomitanza dell’espulsione Pioli ridisegna il Milan togliendo Diaz, molto bene nella mezz’ora giocata, per Krunic. In fase difensiva però il Milan gioca in 9. Leao non dà nessun supporto a Calabria che spesso viene preso in mezzo. Donnarumma si fa trovare pronto quando chiamato in causa. Il Benevento si affida spesso al tiro da fuori.
Tutti si aspettano la sostituzione di Leao con Castillejo nell’intervallo mentre Pioli lascia il portoghese in campo venendo ripagato dopo una manciata di minuti quando il 17 taglia il campo, anticipa il portiere e lo supera con un pallonetto preciso dal lato corto dell’area. Il gol lo tonifica facendogli aumentare i chilometri percorsi con maggior presenza in difesa. Il Benevento sbaglia un rigore al quarto d’ora nella ripresa ma continua nella propria onesta partita orfana di sbalzi d’umore. Calhanoglu pareggia il conto dei pali dopo quello di Insigne nel primo tempo. Anche Kessie si iscrive al colpitore di legni a cinque minuti dalla fine quando conclude sul palo una bella azione di ripartenza. Il Milan si chiude ordinatamente e le occasione dei campani restano tutte potenziali. La risposta alla vittoria pomeridiana all’Inter è arrivata e ora, testa alla Juve facendo il conto dei presenti.