Giustizia è fatta. Mi spiego. Non qualificarsi per la Champions league dopo il girone di andata sarebbe stato ingiusto, però la giustizia è quella data dai punti.
Dopo il flop casalingo con il Cagliari, che ieri invece di fare barricate per conquistare un punticino ha giocato faccia aperta con il Genoa perdendo, la vita si era complicata.
Il Milan ha confermato la propensione verso il successo nelle partite in trasferta mettendo il sedicesimo sigillo, record storico. Lo ha fatto contro una squadra che, 11 alla mano, aveva un tasso tecnico e un’organizzazione di gioco superiori. Il grosso punto di domanda dall’inizio era legato a come segnare. La risposta era su episodi o calci da fermo. Così è arrivato il vantaggio su rigore concesso per fallo subito da Hernandez alla prima discesa offensiva. Bella l’azione con due triangoli, prima con Calhanoglu e poi con Saelemaekers.
Un merito del Milan e essere riuscito a limitare l’Atalanta, squadra con il miglior attacco del campionato. 90 le reti bergamasche con 77 realizzazioni si azione. Nei 90 minuti due le occasioni per la squadra di Gasperini: un tiro incrociato di Zapata, a fil di palo, e una conclusione di Muriel fuori di poco. Proprio Muriel ha cambiato faccia alla partita nella ripresa. Ricordo che il colombiano era stato in ballottaggio tra Milan e Atalanta. Un grande giocatore che mi spiace non abbia scelto la nostra squadra.
Nella ripresa la difesa ordinata dei primi 45 minuti ha serrato maggiormente i ranghi chiudendo, anche con gli 11 effettivi, ogni spazio. Pioli ha tolto Diaz e Bennacer per I più fisici Krunic e Meïte. Proprio quest’ultimo ha dato palla a Leao dopo 50 metri palla al piede che ha scavalcato Gollini cogliendo il palo. La sofferenza finisce nel recupero quando un tiro di Calhanoglu viene deviato di mano. Secondo rigore e doppietta di Kessie, il migliore in campo e di tutta la stagione. Lui meriterebbe il rinnovo con adeguamento.
La vittoria è coincisa con il secondo posto in classifica e un bilancio positivo. I 79 punti ottenuti sono tanti, specie in relazione all’età della squadra. Il progetto è positivo con dimezzamento del debito. Serve però un salto di qualità per non fare figuracce in Champions e poter lottare per lo scudetto. Ora capiremo cosa vorranno fare Donnarumma e Calhanoglu ma anche come si muoverà la società per rinforzare la rosa. Intanto godiamoci il raggiungimento dell’obiettivo e il secondo posto, risultato insperato a inizio stagione ma che lascia un pizzico di rammarico se pensiamo dove ci trovavamo a Natale.