DIALOGO VATICANO E CINA: ‘AIUTA LA PACE NEL MONDO’

Articolo pubblicato su il Qn (il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino), edizione del 28 agosto 2016

«TRA VATICANO e Cina sono ripresi i contatti. Il mio auspicio è che il cammino iniziato possa andare avanti e concludersi con un accordo a beneficio della Chiesa in Cina, di tutto il popolo cinese, ma anche della pace mondiale». La conferma che siano in corso trattative riservate fra la Santa Sede e Pechino per il raggiungimento di un’intesa sulla spinosa questione della nomina dei vescovi, dopo decenni di contrasti, arriva direttamente dalla bocca del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Il braccio destro di papa Francesco, di cui è risaputa la volontà di recarsi in Estremo Oriente, è intervenuto nel seminario di Pordenone per rievocare la figura di Celso Costantin, primo delegato apostolico a Pechino (1922-1933) e tenace pioniere del dialogo, tanto da rinunciare alla propria berretta rossa per lasciare spazio al primo vescovo cinese nel collegio cardinalizio.

«MOLTE sono le speranze e le attese per nuovi sviluppi e una nuova stagione nei rapporti tra la Sede apostolica e la Cina, a beneficio non solo dei cattolici nella terra di Confucio, ma dell’intero Paese, che vanta una delle più grandi civiltà del pianeta – ha detto Parolin –. Oserei dire che tutto ciò sarà a beneficio anche di un’ordinata, pacifica e fruttuosa convivenza dei popoli e delle nazioni in un mondo lacerato da tante tensioni e da tanti conflitti». Papa Francesco, ha sottolineato il cardinale, «conosce bene il bagaglio di sofferenze, di incomprensioni, spesso di silenzioso martirio che la comunità cattolica in Cina porta sulle proprie spalle: è il peso della storia!». Allo stesso tempo, «conosce e incoraggia, soprattutto nel contesto del Giubileo della misericordia, il perdono reciproco». Santa Sede e Cina ruppero i rapporti diplomatici
nel ’51. Le distanze maggiori riguardano ancora l’annoso problema della nomina dei vescovi. Le parti stanno lavorando a un compromesso che salvi, da un lato, l’obbligatorietà del mandato da parte del Papa, dall’altro, le indicazioni dell’Associazione patriottici dei cattolici cinesi, fedele al governo comunista. Il dossier Cina è tra i più in vista sulla scrivania di Bergoglio. Dal canto suo Pechino sembra più malmeabile: due
anni fa Francesco fu il primo Pontefice a ottenere il permesso di sorvolare il paese.

Giovanni Panettiere

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