In questo mondo, soprattutto in questo Paese (l’Italia) soffriamo di una strana bulimia: di leggi, non di cibo. Ce ne sono già milioni, se ne sfornano a ritmo serrato altre milioni. Se un politico non scrive una legge, si sente un signor nessuno.

Per quanto mi riguarda, i dieci comandamenti dovrebbero bastare ed avanzare: tutto il resto è simbolo di debolezza e mancanza di autorevolezza. Fateci caso: un padre, una madre, in una famiglia che funziona hanno bisogno di mettere centinaia di regole ai figli? No, bastano pochissimi dogmi. Punto.

Ma veniamo alle nuovi legge. A Rimini hanno deciso che diventa vietato fare accattonaggio con animali, mangiare e dormire in prossimità di monumenti, gettare mozziconi di sigaretta e dare da mangiare ai piccioni; i bambini sopra i 10-12 anni (è in corso una decisiva querelle su questi due anni di differenza) non potranno giocare in strada e in cortile.

Giuste o sbagliate che siano, che senso ha questo nuovo giro di vite?. E soprattutto: e poi chi applica le leggi. In un mondo normale è una madre che prende per le orecchie il figlio che getta in strada la cicca o il mozzicone di sigaretta. Non dovrebbe servire un vigile urbano.