Ci mettiamo nei panni della signora Maria Rossi e del signor Marco Verdi, due personaggi inventati ma non troppo. Maria è stata travolta nel 2012 dal nevone, il capannone della sua azienda è crollato, l’attività si è fermata per settimane, lei è ripartita faticosamente facendo un mutuo e adesso (quattro anni dopo, 1500 giorni dopo) le dicono che a breve arriveranno un po’ di spiccioli. La signora, da cittadina perbene, paga e ripaga regolarmente mutui e bollette.
Marco Verdi è il titolare di uno stabilmento balneare in Romagna: un anno fa si è dovuto fare un mazzo così (fisico ed economico) per poter ripartire a Pasqua. Il suo bagno era sommerso da acqua e fango. Gli avevano garantito che i rimborsi per la mega-mareggiata sarebbero arrivati entro l’estate 2015, adesso gli dicono che tutto è rinviato a fine 2016.
Sinceri complimenti per la celerità. L’assessore regionale Paola Gazzolo ce l’avrà messa tutta, intendiamoci, ma questa è una sconfitta per il ‘pubblico’. Alla signora Maria Rossi e al signor Marco Verdi interessa infatti poco o nulla se le responsabilità maggiori siano della Regione, dello Stato, dell’Europa, dei Comuni, della burocrazia o del padre eterno. Loro constatano, semplicemente, che i rimborsi ancora non ci sono nonostante le promesse (al vento) di un anno fa. Noi stiamo con questi due signori. E ricordiamo ai politici che spesso parlano e straparlano cosa c’era scritto su uno striscione, in Romagna, un anno fa: «Il fango non si toglie con le parole»