Da quasi due settimane non si hanno più notizie di Pier Luigi Tartari, un 72enne ferrarese scomparso il 9 settembre da casa. Di lui sono rimaste tracce di sangue nell’abitazione, la sua auto scoperta dopo alcuni giorni vicino al cimitero e le sue carte bancomat e di credito utilizzate nelle ore e nei giorni successivi alla sparizione dell’uomo da altre persone. Dopo una settimana di silenzi, la Procura e le forze dell’ordine hanno accreditato l’ipotesi della rapina, rapina probabilmente finita male. E hanno mobilitato cani molecari, droni, sommozzatori e forze speciali, quasi a farsi perdonare del tempo perso nelle ore immediatamente a ridosso della scomparsa. Le ricerche (di Tartari e dei suoi probabili rapinatori-rapitori e temiamo assassini) sono diventati un tormentone delle trasmissione-verità in tivù. Ieri mattina le forze dell’ordine hanno anche rinvenuto dei sacchi con del cemento vivo vicino al cimitero, tutto questo sotto gli occhi delle telecamere, tutto questo facendo ovviamente temere il peggio. Diciamo la verità: si sta un po’ troppo spettacolarizzando il caso. Gli inquirenti hanno le immagini dei banditi (immagini prese da un supermercato dove hanno cercato di utilizzare la carta di credito di Tartari). E allora: meno tivù, più fatti. Dopo 15 giorni, li esigiamo.