Fabio Savi, uno dei killer della Uno Bianca che sta scontanto l’ergastolo, denuncia dal carcere di subire abusi e vessazioni. Ecco un mio commento sulla vicenda pubblicato sull’edizione cartacea del nostro giornale

Stia zitto,

per sempre

«Non vi è libertà ogni qualvolta le leggi permettono che, in alcuni eventi, l’uomo cessi di essere persona e diventi una cosa» scriveva Cesare Beccaria.
Giusto: nessun criminale, nessun ‘mostro’, nessun Fabio Savi a caso, merita di di diventare una ‘cosa’.
Detto questo, vorremmo anche ricordare che il signor Fabio Savi fu il protagonista di una combriccola di famiglia che portò alla morte di 24 persone e al ferimento di altre 100. Lui c’era sempre quando arrivava il momento di premere il grilletto.
E allora: nessuno può e deve togliere la dignità di uomo a Fabio Savi, ma non dimentichiamoci delle tante, troppe persone che ancora oggi piangono per ciò che ha combinato questo signore. Anche loro hanno dei sacrosanti diritti. Uno, in particolare: che Fabio Savi stia almeno zitto. Per sempre.