In questi giorni, mentre non si placano le polemiche fra Vaticano e Turchia dopo le accuse di Papa Francesco sul genocidio degli Armeni di giusto 100 anni fa, mi è capitato di seguire da vicino la vicenda, per due motivi: 1) ieri a Roma al Vittoriano  ho visitato la mostra Armenia, il popolo dell’Arca; 2) sto studiando e mi sto documentando sull’argomento perchè la prossima settimana  presenterò a Forlì (giovedì 23 aprile, santuario di Fornò, ore 21) il libro di un mio amico sacerdote , Don Mauro Ballestra, intitolato Giuditta l’Armena (prefazione di Antonia Arslan).

Di fronte a tutto il tam tam mediatico di queste ore mi sento di fare alcune osservazioni:

a) il genocidio degli Armeni (quasi 2milioni di morti nel 1915) è un dato di fatto storico e non un’opinione e non ci voleva Papa Francesco per ribadirlo. Lo aveva già detto chiaramente anche Papa Giovanni Paolo II nel 2001 con un documento ufficiale. La vera notizia è che adesso i turchi sono più sensibili del solito all’argomento, poi ognuno avrà una sua spiegazione sul perchè;

b) detto che il genocidio c’è stato, è un po’ imbarazzante il comportamento del governo italiano che ieri, tramite il sottosegretario Gozi, ha detto che non si può usare il termine genocidio. Bene, se Gozi e il Governo vanno a visitare la mostra del Vittoriano trovano un’intera sezione dedicata al genocidio e la mostra, promossa dall’Armenia, è patrocinata anche da Regione Lazio e Roma Capitale, come a dire che l’Italia ci ha messo il timbro e quindi riconosce il genocidio. O se all’improvviso decide di non riconoscerlo più, tolga il patrocinio;

c) su questo genocidio, diciamoci la verità, siamo tutti molto ignoranti. Ben vengano quindi le polemiche di questi giorni che portano ad informarci di più. E una maggiore informazione, dovrebbe anche farci riflettere sul significato delle parole. In Italia, nel secondo Dopoguerra e negli ultimi cinque anni, sono nate due correnti politiche all’interno di un partito (prima della Dc, ora del Pd), ribattezzate dei Giovani Turchi.

Allora, dovete sapere che i Giovani Turchi sono coloro che idearono e portarono a termine il genocidio degli Armeni, organizzando delle vere e proprie squadre speciali delle deportazioni, degli stupri delle torture, delle morti. E allora, come la mettiamo? La mettiamo male, perchè se un domani dovesse nascere per assurdo  una corrente un po’ di destra di Foza Italia e la chiamassimo  ‘I nazisti’, scoppierebbe una mezza guerra santa e interverrebbe magari anche la magistratura. I giovani turchi possono invece tranquillamente esistere nel vocabolario italiano e tutti fanno spallucce se qualche volta gli armeni si lamentano.

Questo per dire che dobbiamo un po’ più informarci, tutti, su questo genocidio dimenticato e ora incredibilmente occultato. E andatela a vedere la mostra di Roma e cominciate a leggere i libri sull’argomento che anche alcuni coraggiosi italiani hanno cominciato a scrivere in questi anni.