— MILANO —
«Ho avuto un incubo… trovarmi al doppio turno delle primarie a dover scegliere tra Renzi e Vendola…». Sono inquieti i sonni degli iscritti al Pd. E tra i giovani c’è chi commenta: «Beh, se il segretario Bersani non è nemmeno in grado di arrivare al secondo turno…». In Cascina Cuccagna, la vecchia struttura rinnovata diventata punto di incontro della sinistra bio-chic, dibattito con l’assessore eretico Stefano Boeri, l’ex rottamatore Pippo Civati, Laura Puppato unica donna candidata alla sfida interna del Partito Democratico e la comparsa di Sandro Gozi.
Si cerca di guadagnare la terza via, l’alternativa allo scontro Bersani-Renzi che rischia di spaccare il partito. Civati, come al solito, non manda messaggi criptati, e paventa un governissimo con dentro il Mario Monti bis ma anche Massimo D’Alema. Boeri rimarca il suo disappunto nell’essere stato escluso dall’assemblea nazionale del Pd e sottolinea che nel partito ci sono anche tanti giovani dirigenti che tanto giovani poi, in termini di sostanza, non sono.
Chi ha paura delle primarie? Questo il leit motiv. Ma gli applausi scrosciano quando qualcuno, dal foltissimo pubblico accorso, esce a dire che questi sono problemi interni al partito. Acclamato anche chi sottolinea che a tutt’oggi non si capisce nemmeno bene chi siano i candidati a queste primarie, sia pure di coalizione. Ma oggi, a Roma, c’è l’apparato al completo, e i giochi, finalmente, si capiranno.