PARTITA dura, quella delle nomine ai vertici Irccs. Giocata alla vigilia di Natale. Doveva chiudersi giovedì sera, ma la Lega ha voluto riaprire i giochi. Happy end, con l’assessore Luciano Bresciani che trattava da Bolzano, e ufficializzazione dei nomi ieri mattina con decreto di Formigoni. Confermate le indiscrezioni della vigilia per presidenti e direttori generali, interessante osservare la composizione dei cda.
All’Istituto tumori fra i componenti di nomina regionale fa capolino Francesca Zanconato, moglie di Paolo Scaroni, Ad dell’Eni, che siederà nel board dell’Irccs di via Venezian dopo la bufera che ha travolto il Pio Albergo Trivulzio, di cui lei era vicepresidente ai tempi dello scandalo affitti. Insieme a lei la Regione designa Alberto Garocchio, Andrea Gambini e Antonio Sorrentino. Il Cda dell’Int è completato da Gianni Giorgi (designato dal sindaco di Milano) e Roberto Mazzuconi (ministro della Salute).

NEL CDA del Besta, di nomina regionale sono Irvano Loatelli, Carlo Mauro Agliardi e Luigi Sala (in quota Lega). Completano il board Loredana Maspes designata da Pisapia, Giuseppe Zuccatelli (ministro della Salute), Antonio Magnocavallo (Fondazione Mariani). Nel Consiglio di amministrazione del Policlinico di Milano siedono Bruno Simini, ex assessore del Comune di Milano (giunta Moratti), Marco Giachetti e Gabriele Perossi, nominati dalla Regione, al fianco di Roberto Angelo Satolli (designato dal sindaco di Milano), Paola Pessina (designata dall’Arcidiocesi di Milano), Adelmo Grimaldi (designato dal ministro della Salute). Per il San Matteo di Pavia, la Regione designa Dario Invernizzi, Aris Zonta, Giuseppe Zanoni, Davide Giraudo (designati dal presidente della Regione), Ettore Filippi, ex vicesindaco di Pavia designato dall’attuale primo cittadino, Dario Velo (designato dal ministro della Salute), Andrea Albergati, ex sindaco di centrosinistra di Pavia (Provincia).

IN QUESTA TORNATA la Lega – che un anno fa, tramite l’assessore regionale Bresciani, aveva evidenziato l’opportunità che la geografia delle nomine rispecchiasse il peso dei partiti alle urne – si assicura 5 componenti nei Cda, come era nei suoi obiettivi: Gambini all’Int, Sala al Besta, Giachetti al Policlinico di Milano, e doppia presenza al San Matteo di Pavia con Zonta (vicino alla famiglia Bossi) e Zanoni. Sulle poltrone al top, il Carroccio ottiene inoltre l’altissima professionalità di De Leo all’Int, ma nell’ottica di un rinsaldato legame con Formigoni, gli altri dg e presidenti sono tutti formigoniani di ferro.