ERMINIO Boso (foto Newpress), leader dell’area indipendentista della Lega Nord in Trentino, è uno dei fondatori del movimento, e può permettersi di parlare senza bavagli: «Bossi su Maroni? È stato mal consigliato, ma finirà per capire…».
Da chi è mal consigliato?
«Ma dal Cerchio magico, come hanno sempre fatto. Io sono uno dei vecchi, e queste cose le so».
Ma quanto è ampio e, come chiede gran parte della base, si può spezzare questo Cerchio magico?
«Sono sette-otto persone, ma sono quelle che gli stanno sempre accanto. Ma si spezzerà da solo il Cerchio, anche perché se cambia la legge elettorale e si torna alle preferenze a Roma di quelli lì non ne va nemmeno uno».
Ora però è pace fatta. Era una sua speranza?
«No è una mia certezza, che tutto si ricompone. Anche perché su un passaggio così non può più succedere niente. Il capo ha fatto marcia indietro, ha chinato la testa capendo che era stato consigliato male. Hanno approfittato di un suo momento di stanchezza».
Però è stato un brutto momento…
«Certo questa rischiava di diventare una grossa frattura, perché domenica prossima a Milano rischiavi di trovarti in uno stadio affollatissimo con due curve contrapposte, ma la più grande però sarebbe stata quella di Roberto».
Adesso tutti d’amore e d’accordo?
«Per forza, cosa fanno, continuano a dire che Bobo è un traditore dopo che Bossi ha fatto marcia indietro? Comunque non si toglie la parola ad un amico, non si toglie la parola ad un leghista, è stato un grandissimo errore. Sicuramente qualcuno del Cerchio magico avrà avvalorato con Umberto la menzogna che girava e cioè che Maroni potrebbe fondare un nuovo partito. Ma è una panzana grande come una casa. Bobo è leghista fino al midollo».
Lei che posizione personale ha?
«I leghisti, quelli con un po’ di storia, hanno cercato di non tifare. Non si può disfare un movimento come la Lega che è la speranza del 90 per cento della gente del Nord».
Lei ha invitato Maroni in Trentino.
«Certo, ma ho invitato anche Bossi. Vengono insieme a fine gennaio. Poi verrà anche Calderoli. Approfitteremo della raccolta firme per i referendum che vogliono abolire le Comunità di valle. Così il capo avrà modo di vedere come certe amministrazioni sperperano il denaro. Faremo una bella cena e incontri pubblici».